domenica 21 dicembre 2008
EDITORIALE R.S.5 La vera questione morale: un Amore talmente grande ....
Sembra che per vivere bene bisogna imparare ad essere staccati dalla realtà ed avere una faccia per ogni avvenimento e per ogni momento.
Certo la crisi finanziaria non deve e non può avere a che fare con l'etica Perché è una questione prettamente economica.
Certo la crisi morale della politica non c'entra con la morale perché è una questione di coerenza di principi.
Certo la libertà di eliminare la vita nel grembo di una donna non c'entra con il significato della vita stessa perché è una questione di libertà di scelta di chi possiede quel qualcosa che ha in grembo.
Certo la scelta di far morire Eluana non è una questione che ha a che fare con il dono della vita ma è una questione esclusivamente di scelta dei genitori.
Certo togliere il crocifisso dalle aule di scuola, dalle università, dalle aule di tribunale non è una questione di etica perché la cultura, la ricerca, la giustizia devono essere neutre, devono servire a farci stare meglio non ad essere uomini.
Ma allora perché ancora speriamo che il mondo possa essere giusto?
Non è una questione di norme e leggi e di coerenza ad esse, perché saremmo già disperati. La vera questione morale è una questione di amore.
Un amore, cioè un'affezione e una ragione in cui tutto è compreso, nel quale ogni singolo frammento della realtà prende significato a prescindere dalla nostra capacità di percepirne il valore.
Ma si è capaci di amare solo se si è amati e in questo caso l'amore deve essere talmente grande da dare significato a tutto, talmente grande da non lasciare nulla fuori, talmente grande da essere sempre l'unico nostro orizzonte di fronte a tutta la realtà.
Questo è l'augurio più bello che posso fare per il Natale e per il nuovo anno a tutti: che possiate incontrare, riconoscere e seguire un Amore talmente grande da rendervi capaci di un intelligenza ed un'affezione alla realtà altrimenti impossibili.
II Direttore
Alessandro Dati
Certo la crisi finanziaria non deve e non può avere a che fare con l'etica Perché è una questione prettamente economica.
Certo la crisi morale della politica non c'entra con la morale perché è una questione di coerenza di principi.
Certo la libertà di eliminare la vita nel grembo di una donna non c'entra con il significato della vita stessa perché è una questione di libertà di scelta di chi possiede quel qualcosa che ha in grembo.
Certo la scelta di far morire Eluana non è una questione che ha a che fare con il dono della vita ma è una questione esclusivamente di scelta dei genitori.
Certo togliere il crocifisso dalle aule di scuola, dalle università, dalle aule di tribunale non è una questione di etica perché la cultura, la ricerca, la giustizia devono essere neutre, devono servire a farci stare meglio non ad essere uomini.
Ma allora perché ancora speriamo che il mondo possa essere giusto?
Non è una questione di norme e leggi e di coerenza ad esse, perché saremmo già disperati. La vera questione morale è una questione di amore.
Un amore, cioè un'affezione e una ragione in cui tutto è compreso, nel quale ogni singolo frammento della realtà prende significato a prescindere dalla nostra capacità di percepirne il valore.
Ma si è capaci di amare solo se si è amati e in questo caso l'amore deve essere talmente grande da dare significato a tutto, talmente grande da non lasciare nulla fuori, talmente grande da essere sempre l'unico nostro orizzonte di fronte a tutta la realtà.
Questo è l'augurio più bello che posso fare per il Natale e per il nuovo anno a tutti: che possiate incontrare, riconoscere e seguire un Amore talmente grande da rendervi capaci di un intelligenza ed un'affezione alla realtà altrimenti impossibili.
II Direttore
Alessandro Dati
domenica 14 dicembre 2008
L'EDITORIALE DELLA CAMPAGNA TENDE
Lo sviluppo ha un volto.
Persona, educazione e desiderio.
Lo sviluppo ha un volto. Lo racconta Roberto Fontolan nel nuovo libro edito da Guerini che porta questo titolo e percorre una quindicina di esperienze di AVSI nel mondo. Esperienze cui hanno contribuito anche decine di migliaia di persone italiane con il loro impegno durante le campagne delle Tende e con il sostegno a distanza. Lo sviluppo che è entrato nel dibattito quotidiano, fatto di obiettivi del millennio, di crisi alimentare e crisi globale, di global fund e live aid, di efficienza, efficacia, trasparenza, ownership, misurabilità e prevedibilità degli aiuti, trova in questo testo la forma di una vita profondamente umana.
Dietro la parola sviluppo, ormai un po’ consunta, si intravede una persona che, cambiata dalla scoperta del proprio valore infinito, si affeziona a sé, e rinasce nel desiderio del giusto e del bene, nell’amore al prossimo, nell’impegno per contribuire a un mondo migliore, nello strumentarsi attraverso tecniche e saperi per migliorare le condizioni di vita.
I numeri nascondono le persone. Gli schemi, il lavoro. La parola sviluppo un lungo e coraggioso processo di educazione. Volti e vite. Storie ed esperienze. “Leggendole, potrete visitare i luoghi, incontrare i protagonisti e camminare in loro compagnia, ascoltare la riflessione dello studioso, condividere il giudizio sui temi più decisivi per il bene comune del mondo che abitiamo tutti insieme. L’intero racconto contiene, nel suo sottofondo, un itinerario che può essere espresso così: persona, educazione, sviluppo; come il tempo nelle partiture musicali, queste tre “battute” ne costituiscono l’architettura nascosta. Tutto il lavoro descritto nel libro, che sia progetto sul campo o elaborazione intellettuale, non starebbe in piedi se non si appoggiasse al loro ritmo. Perché AVSI l’abbia adottato nella sua azione in tutto il mondo è appunto quel che si scoprirà pagina dopo pagina.”
Una elaborazione teorica di queste esperienze offre spunti interessanti che arricchiscono le tradizionali teorie dello sviluppo. Lovaglio, Folloni e Berloffa, Colombo colgono dalle esperienze di AVSI alcuni fattori essenziali al processo di sviluppo: la centralità della persona come elemento di efficienza, l’educazione come processo che la rende protagonista, il desiderio come tensione alla realizzazione di sé, il capitale umano come bagaglio di attrezzi e saperi per concretizzare un cammino di sviluppo.
“Lo sviluppo ha un volto” racconta come “le forze che cambiano il mondo sono le stesse che cambiano il cuore dell’uomo” (L. Giussani). Un uomo che scopre la propria dignità rinasce a nuova vita e cambia la realtà che gli sta intorno. Così come Gesù, un bambino nato in una grotta 2000 anni fa, ha cambiato la storia dell’uomo e la vita di miliardi di singole persone.
COME SOSTENERE la Campagna delle Tende di AVSI:
- Banca Popolare di MilanoAgenzia 026 - Piazza Duca D'Aosta, 8/2 - Milano
IBAN IT 61 C0558401626000000019000- Conto corrente postale n° 522474, intestato AVSI
Donazioni on line, dal nostro sito
www.avsi.org/donazioni
Persona, educazione e desiderio.
Lo sviluppo ha un volto. Lo racconta Roberto Fontolan nel nuovo libro edito da Guerini che porta questo titolo e percorre una quindicina di esperienze di AVSI nel mondo. Esperienze cui hanno contribuito anche decine di migliaia di persone italiane con il loro impegno durante le campagne delle Tende e con il sostegno a distanza. Lo sviluppo che è entrato nel dibattito quotidiano, fatto di obiettivi del millennio, di crisi alimentare e crisi globale, di global fund e live aid, di efficienza, efficacia, trasparenza, ownership, misurabilità e prevedibilità degli aiuti, trova in questo testo la forma di una vita profondamente umana.
Dietro la parola sviluppo, ormai un po’ consunta, si intravede una persona che, cambiata dalla scoperta del proprio valore infinito, si affeziona a sé, e rinasce nel desiderio del giusto e del bene, nell’amore al prossimo, nell’impegno per contribuire a un mondo migliore, nello strumentarsi attraverso tecniche e saperi per migliorare le condizioni di vita.
I numeri nascondono le persone. Gli schemi, il lavoro. La parola sviluppo un lungo e coraggioso processo di educazione. Volti e vite. Storie ed esperienze. “Leggendole, potrete visitare i luoghi, incontrare i protagonisti e camminare in loro compagnia, ascoltare la riflessione dello studioso, condividere il giudizio sui temi più decisivi per il bene comune del mondo che abitiamo tutti insieme. L’intero racconto contiene, nel suo sottofondo, un itinerario che può essere espresso così: persona, educazione, sviluppo; come il tempo nelle partiture musicali, queste tre “battute” ne costituiscono l’architettura nascosta. Tutto il lavoro descritto nel libro, che sia progetto sul campo o elaborazione intellettuale, non starebbe in piedi se non si appoggiasse al loro ritmo. Perché AVSI l’abbia adottato nella sua azione in tutto il mondo è appunto quel che si scoprirà pagina dopo pagina.”
Una elaborazione teorica di queste esperienze offre spunti interessanti che arricchiscono le tradizionali teorie dello sviluppo. Lovaglio, Folloni e Berloffa, Colombo colgono dalle esperienze di AVSI alcuni fattori essenziali al processo di sviluppo: la centralità della persona come elemento di efficienza, l’educazione come processo che la rende protagonista, il desiderio come tensione alla realizzazione di sé, il capitale umano come bagaglio di attrezzi e saperi per concretizzare un cammino di sviluppo.
“Lo sviluppo ha un volto” racconta come “le forze che cambiano il mondo sono le stesse che cambiano il cuore dell’uomo” (L. Giussani). Un uomo che scopre la propria dignità rinasce a nuova vita e cambia la realtà che gli sta intorno. Così come Gesù, un bambino nato in una grotta 2000 anni fa, ha cambiato la storia dell’uomo e la vita di miliardi di singole persone.
COME SOSTENERE la Campagna delle Tende di AVSI:
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domenica 7 dicembre 2008
EDITORIALE DELLA R.S. N.4 Quello che abbiamo di più caro
Quando tutto si fa più faticoso, tendiamo a eliminare il superfluo e diamo spazio ai valori più cari che abbiamo, che custodiamo sempre con noi, ma che in quei frangenti diventano più che mai la roccia a cui aggrapparsi.
Questo è quello che dovrebbe accadere a noi, a noi messinesi, a noi italiani in questi tempi di difficoltà per la storia del mondo, per la nostra storia.
Invece accade che gli italiani si preoccupino perché aumenta la tassa sulla tv via satellite come se fosse un bene primario, invece di occuparsi delle urgenze quotidiane e, tantomeno ricordarsi e riscoprire l'importanza delle piccole cose della vita.
Accade che gli italiani, invece di cercare di conoscere meglio gli avvenimenti della vita, per imparare da essi, per cercarne il significato, preferiscano leggere la gazzetta dello sport (che resta il quotidiano più letto in Italia!) per distrarsi dalla tristezza della vita.
Accade persino che, sempre più genitori e parenti sulla tomba dei loro giovani ragazzi non riescano a fare di meglio che lasciare sciarpe, magliette o altri feticci del calcio anziché cercare o porre segni di una speranza possibile anche oltre la vita.
Accade cioè che quella tanto acclamata libertà, pardon ... libero arbitrio, porti inevitabilmente verso un vuoto culturale, che se qualche tempo fa era ancora mascherato da una certa buona condizione sociale, adesso si fa più evidente perché stride con la dura realtà: e l'esperienza dice che l'uomo non è salvato dalle sue idee o dalle cose.
Perché di questo si tratta: è un problema di libertà.
Ma libertà è libertà di scegliere per qualcosa, è libertà di aderire ad una proposta, libertà di appartenere a qualcuno: solo così nasce un identità, una personalità, capace di giudicare e vagliare l'importanza delle cose. E il mettersi insieme di queste identità forma un popolo. E un popolo genera vera cultura.
E' il momento di ricominciare, di ripartire da ciò che abbiamo di più caro:
un'amicizia guidata al destino, una compagnia di uomini liberi, insieme per l'amore sperimentato dentro una relazione personale con un Tu.
Il Direttore
Alessandro Dati
Questo è quello che dovrebbe accadere a noi, a noi messinesi, a noi italiani in questi tempi di difficoltà per la storia del mondo, per la nostra storia.
Invece accade che gli italiani si preoccupino perché aumenta la tassa sulla tv via satellite come se fosse un bene primario, invece di occuparsi delle urgenze quotidiane e, tantomeno ricordarsi e riscoprire l'importanza delle piccole cose della vita.
Accade che gli italiani, invece di cercare di conoscere meglio gli avvenimenti della vita, per imparare da essi, per cercarne il significato, preferiscano leggere la gazzetta dello sport (che resta il quotidiano più letto in Italia!) per distrarsi dalla tristezza della vita.
Accade persino che, sempre più genitori e parenti sulla tomba dei loro giovani ragazzi non riescano a fare di meglio che lasciare sciarpe, magliette o altri feticci del calcio anziché cercare o porre segni di una speranza possibile anche oltre la vita.
Accade cioè che quella tanto acclamata libertà, pardon ... libero arbitrio, porti inevitabilmente verso un vuoto culturale, che se qualche tempo fa era ancora mascherato da una certa buona condizione sociale, adesso si fa più evidente perché stride con la dura realtà: e l'esperienza dice che l'uomo non è salvato dalle sue idee o dalle cose.
Perché di questo si tratta: è un problema di libertà.
Ma libertà è libertà di scegliere per qualcosa, è libertà di aderire ad una proposta, libertà di appartenere a qualcuno: solo così nasce un identità, una personalità, capace di giudicare e vagliare l'importanza delle cose. E il mettersi insieme di queste identità forma un popolo. E un popolo genera vera cultura.
E' il momento di ricominciare, di ripartire da ciò che abbiamo di più caro:
un'amicizia guidata al destino, una compagnia di uomini liberi, insieme per l'amore sperimentato dentro una relazione personale con un Tu.
Il Direttore
Alessandro Dati
mercoledì 3 dicembre 2008
LA CARITA' NON E' IN CRISI
Comunicato stampa
“La carità non è in crisi”
GIORNATA NAZIONALE DELLA COLLETTA ALIMENTARE:
RACCOLTE 8.970 TONNELLATE DI GENERI ALIMENTARI, MIGLIORATO IL RISULTATO DEL 2007.
CONTINUA AD AIUTARE LA RETE BANCO ALIMENTARE CON UN SMS AL 48589
Milano, 3 dicembre 2008
Durante la XII edizione della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, svoltasi il 29 novembre negli oltre 7.500 supermercati e ipermercati, sono state donate 8.970 tonnellate di prodotti alimentari, per un valore economico stimato di oltre 27.000.000 di euro.
Monsignor Mauro Inzoli, presidente della Fondazione Banco Alimentare Onlus ha dichiarato:
“Nei supermercati dove sabato si è svolta la Colletta Alimentare la vera protagonista è stata la carità. La risposta del popolo è stata più grande della paura e della crisi. I numeri, in crescita anche in questa edizione, sono un segno di speranza: il cuore degli italiani e la gratuita capacità di condividere il bisogno degli altri hanno compiuto un vero e proprio miracolo. In un momento in cui si parla di calo dei consumi, la Colletta Alimentare è andata in controtendenza. Un grazie va agli oltre 100.000 mila volontari, tra cui molti giovani e pensionati, che hanno reso possibile la Colletta e al commovente apporto di oltre 5 milioni di persone, che nonostante il momento di difficoltà hanno comunque voluto donare parte della propria spesa”
Si ringraziano inoltre:
la Compagnia delle Opere – Impresa Sociale, l’Associazione Nazionale Alpini, la Società San Vincenzo de Paoli e Comunione e Liberazione per il cospicuo contributo di volontari offerto durante la “Colletta Alimentare”,
le catene dei supermercati per la loro disponibilità nell’ospitare i volontari e per le molte promozioni legate ai prodotti di cui era consigliato l’acquisto,
la Presidenza della Repubblica, il coordinamento Giornata Mondiale dell’Alimentazione 2008, il Segretariato Sociale RAI per la sensibilizzazione,
i sostenitori nazionali: Intesa Sanpaolo, Banca Prossima, Fastweb, Aurora Assicurazioni, Comieco, Enel Cuore Onlus e Gruppo FNM.
Chi desidera continuare ad aiutare la rete Banco Alimentare può telefonare allo 02.89.658.450 o visitare il sito http://www.bancoalimentare.it/.
Ufficio Stampa: Francesco Lovati 334.64.08.185 ufficiostampa@bancoalimentare.it
“La carità non è in crisi”
GIORNATA NAZIONALE DELLA COLLETTA ALIMENTARE:
RACCOLTE 8.970 TONNELLATE DI GENERI ALIMENTARI, MIGLIORATO IL RISULTATO DEL 2007.
CONTINUA AD AIUTARE LA RETE BANCO ALIMENTARE CON UN SMS AL 48589
Milano, 3 dicembre 2008
Durante la XII edizione della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, svoltasi il 29 novembre negli oltre 7.500 supermercati e ipermercati, sono state donate 8.970 tonnellate di prodotti alimentari, per un valore economico stimato di oltre 27.000.000 di euro.
Monsignor Mauro Inzoli, presidente della Fondazione Banco Alimentare Onlus ha dichiarato:
“Nei supermercati dove sabato si è svolta la Colletta Alimentare la vera protagonista è stata la carità. La risposta del popolo è stata più grande della paura e della crisi. I numeri, in crescita anche in questa edizione, sono un segno di speranza: il cuore degli italiani e la gratuita capacità di condividere il bisogno degli altri hanno compiuto un vero e proprio miracolo. In un momento in cui si parla di calo dei consumi, la Colletta Alimentare è andata in controtendenza. Un grazie va agli oltre 100.000 mila volontari, tra cui molti giovani e pensionati, che hanno reso possibile la Colletta e al commovente apporto di oltre 5 milioni di persone, che nonostante il momento di difficoltà hanno comunque voluto donare parte della propria spesa”
Si ringraziano inoltre:
la Compagnia delle Opere – Impresa Sociale, l’Associazione Nazionale Alpini, la Società San Vincenzo de Paoli e Comunione e Liberazione per il cospicuo contributo di volontari offerto durante la “Colletta Alimentare”,
le catene dei supermercati per la loro disponibilità nell’ospitare i volontari e per le molte promozioni legate ai prodotti di cui era consigliato l’acquisto,
la Presidenza della Repubblica, il coordinamento Giornata Mondiale dell’Alimentazione 2008, il Segretariato Sociale RAI per la sensibilizzazione,
i sostenitori nazionali: Intesa Sanpaolo, Banca Prossima, Fastweb, Aurora Assicurazioni, Comieco, Enel Cuore Onlus e Gruppo FNM.
Chi desidera continuare ad aiutare la rete Banco Alimentare può telefonare allo 02.89.658.450 o visitare il sito http://www.bancoalimentare.it/.
Ufficio Stampa: Francesco Lovati 334.64.08.185 ufficiostampa@bancoalimentare.it
domenica 30 novembre 2008
GRAZIE A MESSINA E PROVINCIA
GRAZIE di cuore per aver partecipato ieri alla Giornata Nazionale della Colletta Alimentare.
La tua spesa, nei prossimi giorni, verrà donata a persone e a famiglie che in Italia vivono ancora sotto la soglia della povertà.
Il tuo gesto si aggiunge all'attività della rete Banco Alimentare che è convenzionata in tutt'Italia con più di 8.248 enti caritativi, attraverso i quali consegna quotidianamente alimenti in eccedenza dell'industria alimentare, della grande distribuzione, dei mercati generali e degli enti pubblici (A.G.E.A. ed Ente Risi). Le persone che ne beneficiano sono 1.435.483.
SI RINGRAZIANO TUTTI I VOLONTARI!
CONTINUIAMO A SOSTENERE IL BANCO ALIMENTARE
giovedì 27 novembre 2008
IL PERCHE' DELLA COLLETTA ALIMENTARE
PERCHE’
La durezza del tempo presente colpisce ormai tutto il nostro popolo.
La solitudine e la fragilità dei legami familiari e sociali rendono le persone ancora più povere, in un scenario economico già allarmante.
In questa situazione, il semplice gesto di carità cristiana, che è il condividere la propria spesa con il più povero, è come "accendere un accendino nel buio". L'estraneità e la paura sono sconfitte, può nascere un'amicizia che rilancia nella realtà col gusto di essere nuovamente protagonisti, sostenendosi nella quotidiana fatica del vivere.
CON LA TUA SPESA AIUTERAI
4.051 associazioni che sostengono periodicamente i bisognosi 1.012 associazioni che assistono continuativamente famiglie ed anziani 434 comunità per minori e ragazze madri 290 centri d'accoglienza e mense per i poveri 434 comunità per anziani
652 comunità per tossicodipendenti e malati di Aids 361 comunità per persone portatrici di handicap in tutta Italia.
Se vuoi saperne di più
www.bancoalimentare.it
Tel. 02.89.658.450
La durezza del tempo presente colpisce ormai tutto il nostro popolo.
La solitudine e la fragilità dei legami familiari e sociali rendono le persone ancora più povere, in un scenario economico già allarmante.
In questa situazione, il semplice gesto di carità cristiana, che è il condividere la propria spesa con il più povero, è come "accendere un accendino nel buio". L'estraneità e la paura sono sconfitte, può nascere un'amicizia che rilancia nella realtà col gusto di essere nuovamente protagonisti, sostenendosi nella quotidiana fatica del vivere.
CON LA TUA SPESA AIUTERAI
4.051 associazioni che sostengono periodicamente i bisognosi 1.012 associazioni che assistono continuativamente famiglie ed anziani 434 comunità per minori e ragazze madri 290 centri d'accoglienza e mense per i poveri 434 comunità per anziani
652 comunità per tossicodipendenti e malati di Aids 361 comunità per persone portatrici di handicap in tutta Italia.
Se vuoi saperne di più
www.bancoalimentare.it
Tel. 02.89.658.450
martedì 25 novembre 2008
L'INTERESSE PUBBLICO: UNA QUESTIONE EDUCATIVA
Crisi internazionale dei mercati, rischio deflazione in Europa, recessione in Italia.Continuando questo percorso dal generale al particolare, la nostra città non sfugge (e come mai potrebbe!) a questa parafrasi catastrofica.
Le ultime due settimane, sono stare infatti caratterizzate in città dal dibattito politico (Nino Morgante lo definisce sulla Gazzetta "le solite chiacchiere") sulla convenienza o meno nel dichiarare il dissesto finanziario per Palazzo Zanca , dallo sciopero sine limitìs (per ora) dei dipendenti Atm, azienda in crisi senza via di uscita, dal clima arroventato attorno all'Università e al suo Rettore , dalla solita purtroppo strumentale polemica e protesta intorno alla vicenda risanamento, per finire allo sfratto (annunciato) alla Fiera di Messina.
Notizie buone, poche e quasi tutte provenienti da un unico fronte: l'Autorità Portuale.
E' una città allo sbando, che vive nel profondo caos, di cui è evidente testimonianza non tanto quanto sopra elencato, ma lo stesso modus vivendi dei suoi cittadini. Non che la società italiana in questo momento storico testimoni di meglio, ma è come se a Messina tutto sia come metaforizzato. Il motivo è semplice: è un problema educativo. Mi spiego meglio: tutti i problemi di questa città hanno un unico denominatore comune, sono stati infatti generati da una ricerca di un interesse individualistico, al massimo corporativistico, che ha visto nella classe politica e dirigente i suoi interpreti, ha prodotto arricchimento privato illecito, garantito privilegi, il tutto a scapito dell'interesse pubblico e della collettività.
Il politico che assume decisioni tutelando interessi forti e personalistici qualche volta, il dirigente che sigla delibere che favoriscono i soliti noti, la creazione a dismisura di aziende partecipate con l'unico obiettivo di controllare i livelli occupazionali (e quindi voti), il furbetto di turno che vive in baracca, si fa quindi assegnare l'alloggio che poi regolarmente affitta continuando a vivere in una nuova baracca aspettando una nuova assegnazione di alloggio a familiare compiacente. Il passaggio ad una sorta di quasi barbarie quotidiana in cui è impossibile il benché minimo rispetto di vita civile è semplice.
La politica ha perso la sua funzione educativa. Forse a qualcuno può scandalizzare ma a nostro parere è questo il male più importante. Si è scambiata la tutela dell' interesse pubblico per la tutela dell'interesse privato attraverso il pubblico. Ma la cosa pubblica non può e non deve pensare a tutto, non deve occuparsi di tutto. Servono uomini politici che amano la persona, i suoi bisogni primari ed elementari, innanzitutto tra questi il bene inteso come tale, non effimero ma duraturo e capace di produrre altro bene: ecco che cos'è veramente l'interesse pubblico. E per questo servono anche politici in grado di individuare nella società civile quei soggetti, non corporazioni, ma uomini che da soli o insieme ad altri uomini sono capaci di rispondere alle esigenze vere proprie e degli altri.
Un esempio : tra una settimana ci sarà in città, come in tutta Italia , la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare. La Fondazione Banco Alimentare aiuta in città migliaio di persone che vivono sotto il livello di povertà. Agisce in silenzio, ma agisce, altro che chiacchiere !
La casa pubblica dovrebbe aiutare chi fa quello che lei stessa non riesce a garantire sperperando denaro pubblico che poi non sa come appianare. Aiutare significa non appropriarsene ma sommessamente chiedere a quei soggetti come farlo, e state sicuri che chi riceverà questa domanda sa come rispondere.
Giuseppe Scandura
Le ultime due settimane, sono stare infatti caratterizzate in città dal dibattito politico (Nino Morgante lo definisce sulla Gazzetta "le solite chiacchiere") sulla convenienza o meno nel dichiarare il dissesto finanziario per Palazzo Zanca , dallo sciopero sine limitìs (per ora) dei dipendenti Atm, azienda in crisi senza via di uscita, dal clima arroventato attorno all'Università e al suo Rettore , dalla solita purtroppo strumentale polemica e protesta intorno alla vicenda risanamento, per finire allo sfratto (annunciato) alla Fiera di Messina.
Notizie buone, poche e quasi tutte provenienti da un unico fronte: l'Autorità Portuale.
E' una città allo sbando, che vive nel profondo caos, di cui è evidente testimonianza non tanto quanto sopra elencato, ma lo stesso modus vivendi dei suoi cittadini. Non che la società italiana in questo momento storico testimoni di meglio, ma è come se a Messina tutto sia come metaforizzato. Il motivo è semplice: è un problema educativo. Mi spiego meglio: tutti i problemi di questa città hanno un unico denominatore comune, sono stati infatti generati da una ricerca di un interesse individualistico, al massimo corporativistico, che ha visto nella classe politica e dirigente i suoi interpreti, ha prodotto arricchimento privato illecito, garantito privilegi, il tutto a scapito dell'interesse pubblico e della collettività.
Il politico che assume decisioni tutelando interessi forti e personalistici qualche volta, il dirigente che sigla delibere che favoriscono i soliti noti, la creazione a dismisura di aziende partecipate con l'unico obiettivo di controllare i livelli occupazionali (e quindi voti), il furbetto di turno che vive in baracca, si fa quindi assegnare l'alloggio che poi regolarmente affitta continuando a vivere in una nuova baracca aspettando una nuova assegnazione di alloggio a familiare compiacente. Il passaggio ad una sorta di quasi barbarie quotidiana in cui è impossibile il benché minimo rispetto di vita civile è semplice.
La politica ha perso la sua funzione educativa. Forse a qualcuno può scandalizzare ma a nostro parere è questo il male più importante. Si è scambiata la tutela dell' interesse pubblico per la tutela dell'interesse privato attraverso il pubblico. Ma la cosa pubblica non può e non deve pensare a tutto, non deve occuparsi di tutto. Servono uomini politici che amano la persona, i suoi bisogni primari ed elementari, innanzitutto tra questi il bene inteso come tale, non effimero ma duraturo e capace di produrre altro bene: ecco che cos'è veramente l'interesse pubblico. E per questo servono anche politici in grado di individuare nella società civile quei soggetti, non corporazioni, ma uomini che da soli o insieme ad altri uomini sono capaci di rispondere alle esigenze vere proprie e degli altri.
Un esempio : tra una settimana ci sarà in città, come in tutta Italia , la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare. La Fondazione Banco Alimentare aiuta in città migliaio di persone che vivono sotto il livello di povertà. Agisce in silenzio, ma agisce, altro che chiacchiere !
La casa pubblica dovrebbe aiutare chi fa quello che lei stessa non riesce a garantire sperperando denaro pubblico che poi non sa come appianare. Aiutare significa non appropriarsene ma sommessamente chiedere a quei soggetti come farlo, e state sicuri che chi riceverà questa domanda sa come rispondere.
Giuseppe Scandura
domenica 23 novembre 2008
EDITORIALE DELLA R.S. N.3 Si può vivere veramente così !
C'è una domanda che portiamo dentro il nostro cuore che non accetta compromessi: la portiamo dentro in tutto quello che facciamo, spesso sopita nella quotidianità, ma che di fronte alla durezza della realtà salta fuori come un molla con una forza incontrollabile, come un grido che esige risposta.
« Quando la vedo spaccherei il mondo. La mia coscienza si ribella a saperla in balia di questo inferno. Non risponde a nessuna dignità umana, nelle condizioni in cui è ridotta. [...] Voglio liberare mia figlia da quest'inferno. » II Padre di Eluana
Di fronte alla fatica, alla sofferenza, di fronte a ciò che non va come non vorremmo che vada, a ciò che non va come andrebbe se noi fossimo dio, di fronte a questa realtà incomprensibile, cos'è che può darci le ragioni per affrontare tutto, per amare la realtà e non odiarla come una condanna all'inferno?
« Non sono che un umile cercatore della verità, risoluto a trovarla. Non considero nessun sacrificio troppo grande per vedere Dio faccia a faccia. » Mahatma Gandhi
Ma il punto di partenza sono sempre i fatti, è sempre il reale e noi per essere uomini fino in fondo, leali con la nostra stessa natura, abbiamo bisogno di cercare e trovare una risposta dentro quello che ci accade.
« Ti dicono: ma come, tu non capisci lo splendore della vita? Ecco, rivendico il diritto ad essere squallido [...] la morte fa parte della vita, mentre questo stare a letto inerti cos'è? Non lo spiega nessuno, non lo sa nessuno. » II Padre di Eluana
Il problema non è di capire la vita ma sta nel riconoscerla per quella che oggettivamente è: un dono.
Solo riconoscendo la vita come dono si può essere capaci di amare, di ricambiare questo amore, di vivere la vita e la morte, la gioia e il dolore, quello che capiamo e quello che non capiamo, con un'affezione e una ragionevolezza altrimenti inimmaginabili.
Si, si può vivere veramente così !
Il Direttore
Alessandro Dati
« Quando la vedo spaccherei il mondo. La mia coscienza si ribella a saperla in balia di questo inferno. Non risponde a nessuna dignità umana, nelle condizioni in cui è ridotta. [...] Voglio liberare mia figlia da quest'inferno. » II Padre di Eluana
Di fronte alla fatica, alla sofferenza, di fronte a ciò che non va come non vorremmo che vada, a ciò che non va come andrebbe se noi fossimo dio, di fronte a questa realtà incomprensibile, cos'è che può darci le ragioni per affrontare tutto, per amare la realtà e non odiarla come una condanna all'inferno?
« Non sono che un umile cercatore della verità, risoluto a trovarla. Non considero nessun sacrificio troppo grande per vedere Dio faccia a faccia. » Mahatma Gandhi
Ma il punto di partenza sono sempre i fatti, è sempre il reale e noi per essere uomini fino in fondo, leali con la nostra stessa natura, abbiamo bisogno di cercare e trovare una risposta dentro quello che ci accade.
« Ti dicono: ma come, tu non capisci lo splendore della vita? Ecco, rivendico il diritto ad essere squallido [...] la morte fa parte della vita, mentre questo stare a letto inerti cos'è? Non lo spiega nessuno, non lo sa nessuno. » II Padre di Eluana
Il problema non è di capire la vita ma sta nel riconoscerla per quella che oggettivamente è: un dono.
Solo riconoscendo la vita come dono si può essere capaci di amare, di ricambiare questo amore, di vivere la vita e la morte, la gioia e il dolore, quello che capiamo e quello che non capiamo, con un'affezione e una ragionevolezza altrimenti inimmaginabili.
Si, si può vivere veramente così !
Il Direttore
Alessandro Dati
SOMMARIO RASSEGNA STAMPA N.3
COSA SUCCEDE IN CITTA'
SINTESI AVVENIMENTI 4, 5
L'INTERESSE PUBBLICO: UNA QUESTIONE EDUCATIVA 6
GAZZETTA DEL SUD 12/11/08 La gestione scellerata dei servizi sociali 7
GAZZETTA DEL SUD 18/11/08 Quando l'interesse collettivo deve prevalere 8
GAZZETTA DEL SUD 21/11/08 Troppi soldi bruciati ora pagano i lavoratori 8
GAZZETTA DEL SUD 20/11/08 Università - parentopoli 9
GAZZETTA DEL SUD 20/11/08 Turismo, formazione e lavoro per mille giovani 10
IL CASO EULANA
GAZZETTA DEL SUD 14/11/08 Se si sfugge all'etica non si va da nessun parte 10
AVVENIRE 20/11/08 "Morirà per eutanasia non della sua malattia 11
CORRIERE DELLA SERA 17/11/08 Ruini su Eulana: dalla Cassazione un tragico sbaglio 12
IL RIFORMISTA 14/11/08 Complimenti ai Giudici arroganti 12
AVVENIRE 14/11/08 Avvallata l'eutanasia senza chiamarla per nome 13
IL GIORNALE 14/11/08 Assurdo morire per sentenza 14
IL GIORNALE 12/11/08 La Chiesa ai Giudici: "Volete uccidere Eluana" 15
CRISI FINANZIARIA - POLITICA
LA STAMPA 10/11/08 II lato buono della Crisi 16
REPUBBLICA 11/11/08 Una Missione per la politica 17
LIBERO 11/11/08 L'immigrazione si risolve difendendo i nostri valori 18
SCUOLA
LIBERO 19/11/08 Sforbiciata sui finanziamenti alle scuole private 19
AVVENIRE 14/11/08 Via alla manovra. Tolti i fondi alle scuole paritarie 20
ITALIAOGGI 11/11/08 Scuole paritarie, basta la parola 21
AVVENIRE 11/11/08 "Senza aiuti bloccheremo le iscrizioni" 21
LA STAMPA 10/11/08 Per le scuole private la beffa continua 22
IL SOLE 24 ORE 13/11/08 Cari professori, bene il merito ma serve autocritica 23
IL GIORNALE 10/11/08 Dietro la protesta anti Gelmini un vuoto di idee 24
CULTURA
AVVENIRE 14/11/08 La prima Caduta di Caravaggio 25
AVVENIRE 14/11/08 Fellini disse al gesuita: c'è la Grazia nella Dolce Vita 26
LA BACHECA 27
SINTESI AVVENIMENTI 4, 5
L'INTERESSE PUBBLICO: UNA QUESTIONE EDUCATIVA 6
GAZZETTA DEL SUD 12/11/08 La gestione scellerata dei servizi sociali 7
GAZZETTA DEL SUD 18/11/08 Quando l'interesse collettivo deve prevalere 8
GAZZETTA DEL SUD 21/11/08 Troppi soldi bruciati ora pagano i lavoratori 8
GAZZETTA DEL SUD 20/11/08 Università - parentopoli 9
GAZZETTA DEL SUD 20/11/08 Turismo, formazione e lavoro per mille giovani 10
IL CASO EULANA
GAZZETTA DEL SUD 14/11/08 Se si sfugge all'etica non si va da nessun parte 10
AVVENIRE 20/11/08 "Morirà per eutanasia non della sua malattia 11
CORRIERE DELLA SERA 17/11/08 Ruini su Eulana: dalla Cassazione un tragico sbaglio 12
IL RIFORMISTA 14/11/08 Complimenti ai Giudici arroganti 12
AVVENIRE 14/11/08 Avvallata l'eutanasia senza chiamarla per nome 13
IL GIORNALE 14/11/08 Assurdo morire per sentenza 14
IL GIORNALE 12/11/08 La Chiesa ai Giudici: "Volete uccidere Eluana" 15
CRISI FINANZIARIA - POLITICA
LA STAMPA 10/11/08 II lato buono della Crisi 16
REPUBBLICA 11/11/08 Una Missione per la politica 17
LIBERO 11/11/08 L'immigrazione si risolve difendendo i nostri valori 18
SCUOLA
LIBERO 19/11/08 Sforbiciata sui finanziamenti alle scuole private 19
AVVENIRE 14/11/08 Via alla manovra. Tolti i fondi alle scuole paritarie 20
ITALIAOGGI 11/11/08 Scuole paritarie, basta la parola 21
AVVENIRE 11/11/08 "Senza aiuti bloccheremo le iscrizioni" 21
LA STAMPA 10/11/08 Per le scuole private la beffa continua 22
IL SOLE 24 ORE 13/11/08 Cari professori, bene il merito ma serve autocritica 23
IL GIORNALE 10/11/08 Dietro la protesta anti Gelmini un vuoto di idee 24
CULTURA
AVVENIRE 14/11/08 La prima Caduta di Caravaggio 25
AVVENIRE 14/11/08 Fellini disse al gesuita: c'è la Grazia nella Dolce Vita 26
LA BACHECA 27
sabato 22 novembre 2008
IL CASO ELUANA
CASO ELUANA
Carità o violenza?
Carità o violenza?
«Capire le ragioni della fatica è la suprema cosa nella vita, perché l’obiezione più grande alla vita è la morte e l’obiezione più grande al vivere è la fatica del vivere; l’obiezione più grande alla gioia sono i sacrifici… Il sacrificio più grande è la morte» (don Giussani).
Che società è quella che chiama la vita “un inferno” e la morte “una liberazione”?
Dov’è il punto di origine di una ragione impazzita, capace di ribaltare bene e male e, quindi, incapace di dare alle cose il loro vero nome?
L’annunciata sospensione dell’alimentazione di Eluana è un omicidio. La cosa è tanto più grave in quanto impedisce l’esercizio della carità, perché c’è chi si è preso cura di lei e continuerebbe a farlo.
Nella lunga storia della medicina il suo sviluppo è diventato più fecondo quando,in epoca cristiana, è cominciata l’assistenza proprio agli “inguaribili”, che prima venivano espulsi dalla comunità degli uomini “sani”, lasciati morire fuori dalle mura della città o eliminati. Chi se ne fosse occupato avrebbe messo a rischio la propria vita. Per questo chi cominciò a prendersi cura degli inguaribili lo fece per una ragione che era più potente della vita stessa: una passione per il destino dell’altro uomo, per il suo valore infinito perché immagine di Dio creatore.
Così il caso Eluana ci mette davanti alla prima evidenza che emerge nella nostra vita: non ci facciamo da soli. Siamo voluti da un Altro. Siamo strappati al nulla da Qualcuno che ci ama e che ha detto: «Persino i capelli del vostro capo sono contati».
Rifiutare questa evidenza vuol dire, prima o poi, rifiutare la realtà. Persino quando questa realtà ha il volto delle persone che amiamo.
Ecco perché arrivare fino a riconoscere Chi ci sta donando la presenza di Eluana non è un’aggiunta “spirituale” per chi ha fede. È una necessità per tutti coloro che, avendo la ragione, cercano un significato. Senza questo riconoscimento diventa impossibile abbracciare Eluana e vivere il sacrificio di accompagnarla; anzi, diventa possibile ucciderla e scambiare questo gesto, in buona fede, per amore.
Il cristianesimo è nato precisamente come passione per l’uomo: Dio si è fatto uomo per rispondere all’esigenza drammatica - che ognuno avverte, credente o no - di un significato per vivere e per morire; Cristo ha avuto pietà del nostro niente fino a dare la vita per affermare il valore infinito di ciascuno di noi, qualunque sia la nostra condizione.
Abbiamo bisogno di Lui, per essere noi stessi. E abbiamo bisogno di essere educati a riconoscerLo, per vivere.
Comunione e Liberazione
Novembre 2008.
mercoledì 12 novembre 2008
martedì 11 novembre 2008
INVITO ALL'INCONTRO DEL 20 NOVEMBRE 2008
Università degli Studi di Messina
Facoltà di Giurisprudenza
La S.V. è invitata alla presentazione dell'opera
DALLA PSICOANALISI AL PENSIERO GIURIDICO
Interverranno il Prof. PIETRO BARCELLONA Ordinario Filosofia del Diritto, Università di Catania
e il Prof. GIACOMO B. CONTRI Autore de "II Pensiero di Natura", Presidente dello Studium Cartello, Milano
I SESSIONE: Messina 20 novembre ore 17 Facoltà di Giurisprudenza, P.zza Pugliatti , Aula Salvatore Pugliatti
II SESSIONE: Patti 21 novembre ore 17 Sala Comunale P.zza M. Sciacca
Modereranno le sessioni il prof. Antonino Metro e il prof. Vincenzo Scalisi
Il Preside della Facoltà di Giurisprudenza Prof. Salvatore BERLINGO'
G. B. Contri "II Pensiero di Natura: Dalla psicoanalisi al pensiero giuridico", Sic Edizioni 3A edizione 2008.
Segreteria organizzativa: D.ssa Maria Campana (tel. 3336834763)
Facoltà di Giurisprudenza
La S.V. è invitata alla presentazione dell'opera
DALLA PSICOANALISI AL PENSIERO GIURIDICO
Interverranno il Prof. PIETRO BARCELLONA Ordinario Filosofia del Diritto, Università di Catania
e il Prof. GIACOMO B. CONTRI Autore de "II Pensiero di Natura", Presidente dello Studium Cartello, Milano
I SESSIONE: Messina 20 novembre ore 17 Facoltà di Giurisprudenza, P.zza Pugliatti , Aula Salvatore Pugliatti
II SESSIONE: Patti 21 novembre ore 17 Sala Comunale P.zza M. Sciacca
Modereranno le sessioni il prof. Antonino Metro e il prof. Vincenzo Scalisi
Il Preside della Facoltà di Giurisprudenza Prof. Salvatore BERLINGO'
G. B. Contri "II Pensiero di Natura: Dalla psicoanalisi al pensiero giuridico", Sic Edizioni 3A edizione 2008.
Segreteria organizzativa: D.ssa Maria Campana (tel. 3336834763)
PETIZIONE EUROPEA PER LA VITA E LA DIGNITÀ DELL'UOMO
ANNO 2008
Al presidente del Parlamento europeo
al presidente della Commissione europea
al presidente del Consiglio dei ministri dell'Unione europea
al Segretario generale dell'Onu
al Segretario generale del Consiglio d'Europa
Noi sottoscritti cittadini europei,
considerato che
X "la dignità umana, la libertà, l'eguaglianza, la solidarietà e la giustizia costituiscono il patrimonio spirituale e morale su cui si fonda l'unione dei popoli europei", come è scritto nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione;
X sono passati 60 anni dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo la cui efficacia in favore della libertà, della giustizia, e della pace è compromessa se come titolare della dignità e dei diritti non viene riconosciuto ogni essere umano dal concepimento alla morte naturale;
X l'Unione europea e il Consiglio d'Europa ritengono loro funzione quella di rispettare e promuovere i diritti umani solennemente proclamati nella "Carta dei diritti fondamentali dell'Unione" e nella "Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti e delle libertà fondamentali";
K sono peraltro ricorrenti i tentativi di interpretare in modo restrittivo il diritto alla vita omettendo di riconoscerlo all'essere umano concepito e non ancora nato;
X anche la definizione di famiglia diviene incerta se non la si riconosce come "nucleo fondamentale della società e dello Stato" e perciò fondata sul matrimonio di un uomo e di una donna e dotata primariamente del diritto-dovere di educare i figli;
affermiamo
. il diritto alla vita di ogni essere umano dal concepimento alla morte naturale
. i diritti della famiglia come nucleo fondamentale della società e delle Stato fondata sul matrimonio di un uomo e di una donna che hanno il diritto-dovere di educare i figli
chiediamo che
X siano adottate tutte le iniziative affinchè nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione (art. 2) e nei Trattati in corso di revisione, così come nella "Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti e delle libertà fondamentali" (art. 2) e nella "Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo" (art. 3), laddove si riconosce il diritto alla vita di ogni essere umano, si specifichi che tale diritto deve essere riconosciuto fin dal concepimento;
X quanto meno ogni decisione, raccomandazione, risoluzione, regolamento o direttiva che chiama in causa il diritto alla vita sia conforme al principio che tale diritto deve essere riconosciuto fin dal concepimento;
X siano sospesi i finanziamenti pubblici della ricerca distruttiva di embrioni umani, come, ad esempio, avviene per effetto del VII programma quadro di ricerca dell'Unione Europea;
X si riconosca come famiglia in senso pieno quella fondata sul matrimonio di un uomo e di una donna cui deve essere riconosciuto prioritariamente il diritto e il dovere di scegliere l'educazione da dare ai figli.
MOVIMENTO PER LA VITA ITALIANO
via Cattare 28, 00198 Roma, Italy
info: http://www.mpv.org/
IN COLLABORAZIONE CON
ASSOCIAZIONE SCIENZA E VITA
ALLEATI PER IL FUTURO DELL'UOMO
FORUM delle ASSOCIAZIONI FAMILIARI
Al presidente del Parlamento europeo
al presidente della Commissione europea
al presidente del Consiglio dei ministri dell'Unione europea
al Segretario generale dell'Onu
al Segretario generale del Consiglio d'Europa
Noi sottoscritti cittadini europei,
considerato che
X "la dignità umana, la libertà, l'eguaglianza, la solidarietà e la giustizia costituiscono il patrimonio spirituale e morale su cui si fonda l'unione dei popoli europei", come è scritto nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione;
X sono passati 60 anni dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo la cui efficacia in favore della libertà, della giustizia, e della pace è compromessa se come titolare della dignità e dei diritti non viene riconosciuto ogni essere umano dal concepimento alla morte naturale;
X l'Unione europea e il Consiglio d'Europa ritengono loro funzione quella di rispettare e promuovere i diritti umani solennemente proclamati nella "Carta dei diritti fondamentali dell'Unione" e nella "Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti e delle libertà fondamentali";
K sono peraltro ricorrenti i tentativi di interpretare in modo restrittivo il diritto alla vita omettendo di riconoscerlo all'essere umano concepito e non ancora nato;
X anche la definizione di famiglia diviene incerta se non la si riconosce come "nucleo fondamentale della società e dello Stato" e perciò fondata sul matrimonio di un uomo e di una donna e dotata primariamente del diritto-dovere di educare i figli;
affermiamo
. il diritto alla vita di ogni essere umano dal concepimento alla morte naturale
. i diritti della famiglia come nucleo fondamentale della società e delle Stato fondata sul matrimonio di un uomo e di una donna che hanno il diritto-dovere di educare i figli
chiediamo che
X siano adottate tutte le iniziative affinchè nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione (art. 2) e nei Trattati in corso di revisione, così come nella "Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti e delle libertà fondamentali" (art. 2) e nella "Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo" (art. 3), laddove si riconosce il diritto alla vita di ogni essere umano, si specifichi che tale diritto deve essere riconosciuto fin dal concepimento;
X quanto meno ogni decisione, raccomandazione, risoluzione, regolamento o direttiva che chiama in causa il diritto alla vita sia conforme al principio che tale diritto deve essere riconosciuto fin dal concepimento;
X siano sospesi i finanziamenti pubblici della ricerca distruttiva di embrioni umani, come, ad esempio, avviene per effetto del VII programma quadro di ricerca dell'Unione Europea;
X si riconosca come famiglia in senso pieno quella fondata sul matrimonio di un uomo e di una donna cui deve essere riconosciuto prioritariamente il diritto e il dovere di scegliere l'educazione da dare ai figli.
MOVIMENTO PER LA VITA ITALIANO
via Cattare 28, 00198 Roma, Italy
info: http://www.mpv.org/
IN COLLABORAZIONE CON
ASSOCIAZIONE SCIENZA E VITA
ALLEATI PER IL FUTURO DELL'UOMO
FORUM delle ASSOCIAZIONI FAMILIARI
domenica 9 novembre 2008
SOMMARIO RASSEGNA STAMPA N.2
ELEZIONI AMERICANE
IL GIORNALE 07/11/08 Evviva Barack. Ma è un politico non il Messia 4
IL RIFORMISTA 06/11/08 "Nulla è impossibile" 5
AVVENIRE 06/11/08 Spinto dalla crisi ora si gioca il capitale di fiducia 6
CORRIERE DELLA SERA 05/11/08 Per la Santa Sede il neopresidente sarà un'incognita 7
CORRIERE DELLA SERA 04/11/08 Obama "II sogno di una nuova America" 8
SCUOLA
IL MESSAGGERO 31/10/08 Scuola e università, il coraggio del realismo 9
IL FOGLIO 31/10/08 Scioperi e Libertà 10
IL GIORNO 28/10/08 La scuola? Al servizio non della cultura ...... 11
LIBERO 29/10/08 Caro Tremonti, ascoltaci quei soldi vanno restituiti 12
IL RIFORMISTA 28/10/08 La scure della Gelmini sulle scuole private 13
AVVENIRE 29/10/08 Perché quel taglio ammazza-paritarie 14
IL MESSAGGERO 28/10/08 Scuola.... I vescovi:"Dannoso agitare le piazze" 15
IL SECOLO XIV 04/11/08 La Compagnia delle Opere ora punta sulla scuola 15
LIBERO 28/10/08 La maggioranza dei ragazzi vuole la riforma ... 16
AVVENIRE 31/10/08 Ma c'è chi a scelto di fare lezione: oltre il 40% 16
LA STAMPA 27/10/08 Gli studenti non c'erano 17
CHIESA
CORRIERE DELLA SERA 03/11/08 Le spalle al Cristianesimo 18
MAGAZINE 30/10/08 La seconda vita di Maso 19
IL RIFORMISTA 30/10/08 "Basta con le polemiche ... Pio XII fu un sant'uomo" 20
CORRIERE DELLA SERA 03/11/08 Se "Le Monde" vuole fissare l'ora (esatta) della morte 20
AVVENIRE 29/10/08 Il boomerang di Einstein 21
SPORT
CORRIERE DELLA SERA 03/11/08 Massa "Niente capita per caso. Dio sa quello che fa ... 22
IL GIORNALE 07/11/08 Evviva Barack. Ma è un politico non il Messia 4
IL RIFORMISTA 06/11/08 "Nulla è impossibile" 5
AVVENIRE 06/11/08 Spinto dalla crisi ora si gioca il capitale di fiducia 6
CORRIERE DELLA SERA 05/11/08 Per la Santa Sede il neopresidente sarà un'incognita 7
CORRIERE DELLA SERA 04/11/08 Obama "II sogno di una nuova America" 8
SCUOLA
IL MESSAGGERO 31/10/08 Scuola e università, il coraggio del realismo 9
IL FOGLIO 31/10/08 Scioperi e Libertà 10
IL GIORNO 28/10/08 La scuola? Al servizio non della cultura ...... 11
LIBERO 29/10/08 Caro Tremonti, ascoltaci quei soldi vanno restituiti 12
IL RIFORMISTA 28/10/08 La scure della Gelmini sulle scuole private 13
AVVENIRE 29/10/08 Perché quel taglio ammazza-paritarie 14
IL MESSAGGERO 28/10/08 Scuola.... I vescovi:"Dannoso agitare le piazze" 15
IL SECOLO XIV 04/11/08 La Compagnia delle Opere ora punta sulla scuola 15
LIBERO 28/10/08 La maggioranza dei ragazzi vuole la riforma ... 16
AVVENIRE 31/10/08 Ma c'è chi a scelto di fare lezione: oltre il 40% 16
LA STAMPA 27/10/08 Gli studenti non c'erano 17
CHIESA
CORRIERE DELLA SERA 03/11/08 Le spalle al Cristianesimo 18
MAGAZINE 30/10/08 La seconda vita di Maso 19
IL RIFORMISTA 30/10/08 "Basta con le polemiche ... Pio XII fu un sant'uomo" 20
CORRIERE DELLA SERA 03/11/08 Se "Le Monde" vuole fissare l'ora (esatta) della morte 20
AVVENIRE 29/10/08 Il boomerang di Einstein 21
SPORT
CORRIERE DELLA SERA 03/11/08 Massa "Niente capita per caso. Dio sa quello che fa ... 22
EDITORIALE del N.2 Siate realisti domandate l'impossibile perché... nulla è impossibile... solo a Dio
Ci sono uomini in grado di cambiare il corso della storia, per il loro carisma, per le loro idee, per quello che dicono e fanno, ma soprattutto perché affrontano tutta la realtà a partire da ciò in cui credono, talmente tanto che nessun sacrificio, paura o errore può esserne ostacolo o impedimento. Così, in queste settimane, accadono grandi avvenimenti che cambiano il corso della storia del mondo, come l'elezione di un presidente che ha lanciato e vinto (almeno per la sua elezione) la sfida del cambiamento "dal bianco al nero".
E la nostra storia ? la vita di ogni giorno ? Resta sempre la stessa perché subiamo le inevitabili circostanze? O possiamo credere all'annuncio del nuovo messia Obama per il quale "nulla è impossibile" (certo ... solo "in America")?
Non si tratta di dover essere socialmente riconoscibili, di dover necessariamente impegnarsi in modo da "contare" qualcosa, che, in qualche modo, può darci l'illusione di 'esserci' per davvero.
Essere protagonisti della storia, della propria storia, della storia di chi ci sta accanto non vuole dire necessariamente avere la genialità o la spiritualità di alcuni, o avere il potere di "incidere" sulla storia del mondo: significa avere il proprio volto, unico e irripetibile, essere un uomo realmente libero, capace di rapportarsi con la realtà tutta e di lasciarsi provocare da questa.
«Fino a qualche minuto prima ero lì a fare colazione, come ogni mattina, preparandomi per una banale giornata, quando all'improvviso sono stato preso da un vortice e mi sono ritrovato altrove. In un posto misterioso e straniero.»
da "Il passato è una terra straniera" di Gianrico Carofoglio Ed. Rizzoli.
La possibilità che nella vita di ogni giorno accada qualcosa di nuovo è nelle circostanze della vita stessa e nella nostra capacità di giudicare queste circostanze, di giudicare tutto nella continua ricerca del significato ultimo per cui la realtà è fatta.
Già, nulla è impossibile ... in America come nel resto del mondo; anche sostenere che la libertà dell'uomo è la libertà di poter fare qualunque scelta a prescindere dalla realtà stessa, come poter scegliere di terminare la vita al suo inizio o alla sua fine: una vita che nasce e cresce, a prescindere da noi, che ci è continuamente donata, come per grazia, come un miracolo ... un miracolo possibile solo a Dio.
Il Direttore
Alessandro Dati
E la nostra storia ? la vita di ogni giorno ? Resta sempre la stessa perché subiamo le inevitabili circostanze? O possiamo credere all'annuncio del nuovo messia Obama per il quale "nulla è impossibile" (certo ... solo "in America")?
Non si tratta di dover essere socialmente riconoscibili, di dover necessariamente impegnarsi in modo da "contare" qualcosa, che, in qualche modo, può darci l'illusione di 'esserci' per davvero.
Essere protagonisti della storia, della propria storia, della storia di chi ci sta accanto non vuole dire necessariamente avere la genialità o la spiritualità di alcuni, o avere il potere di "incidere" sulla storia del mondo: significa avere il proprio volto, unico e irripetibile, essere un uomo realmente libero, capace di rapportarsi con la realtà tutta e di lasciarsi provocare da questa.
«Fino a qualche minuto prima ero lì a fare colazione, come ogni mattina, preparandomi per una banale giornata, quando all'improvviso sono stato preso da un vortice e mi sono ritrovato altrove. In un posto misterioso e straniero.»
da "Il passato è una terra straniera" di Gianrico Carofoglio Ed. Rizzoli.
La possibilità che nella vita di ogni giorno accada qualcosa di nuovo è nelle circostanze della vita stessa e nella nostra capacità di giudicare queste circostanze, di giudicare tutto nella continua ricerca del significato ultimo per cui la realtà è fatta.
Già, nulla è impossibile ... in America come nel resto del mondo; anche sostenere che la libertà dell'uomo è la libertà di poter fare qualunque scelta a prescindere dalla realtà stessa, come poter scegliere di terminare la vita al suo inizio o alla sua fine: una vita che nasce e cresce, a prescindere da noi, che ci è continuamente donata, come per grazia, come un miracolo ... un miracolo possibile solo a Dio.
Il Direttore
Alessandro Dati
sabato 8 novembre 2008
DIESSE Comunicato Conclusivo
Convegno Nazionale Diesse
Autonomia e Personalizzazione
Roma 24 ottobre 2008
COMUNICATO CONCLUSIVO
II Convegno ha dimostrato che il complesso mondo che gravita attorno alla scuola (famiglie, strutture produttive, università, territorio) chiede alla scuola di farsi carico di bisogni derivanti dal disagio giovanile, dalle incombenze di orientamento alla vita ed al lavoro, dalle problematiche legate alla integrazione culturale e sociale degli alunni stranieri.
Alla scuola italiana si chiede di ridiventare un ambito di cultura reale, in cui non solo le persone siano addestrate ad esercitare ruoli o professioni, ma soprattutto siano aiutate a maturare criteri di lettura e interpretazione della realtà circostante, mutevole e globalizzata.
La domanda si è spostata sulle persone e sullo loro capacità di rispondere creativamente alle sfide dell'ambiente.
Tutto questo rilancia la questione dei metodi e dei contenuti dell' insegnamento che devono rinnovarsi non astrattamente, ma guardando altri all'opera e tenendo conto di una profonda esigenza di significato, connessa ad ogni dinamismo che nella scuola viene promosso, dalle attività tipiche della scuola dell'infanzia, alla proposta di conoscenze, abilità e competenze, progressivamente sempre più approfondite nel passaggio dal ciclo primario a quello secondario.
Il perno di una scuola che si concepisce come luogo di formazione della persona (una scuola che istruisce educando) non può che essere la libertà di educazione che deve trovare spazio sia nell'assetto generale del sistema di istruzione, sia dentro la singola scuola statale. In questo modo sarà favorita la concorrenzialità virtuosa tra statale e non statale e al contempo rafforzata la possibilità che docenti, famiglie e alunni si aggreghino liberamente per rendere l'offerta formativa compatibile con le istanze della realtà in cui la scuola si pone.
Un compito particolare in una prospettiva come quella descritta spetta alla componente docente. Agli insegnanti, di fatto, è chiesto di essere il motore del rinnovamento, punto di sintesi e di elaborazione delle richieste che provengono dalle famiglie e dal mondo dell'università e del lavoro.
A proposito del tema cruciale della formazione degli insegnanti e loro reclutamento, si può notare che con la abolizione delle graduatorie permanenti e la sospensione delle SSIS si è chiusa una fase e se ne sta aprendo un'altra.
In particolare chiediamo:
• un percorso di formazione dei nuovi docenti in cui sia prevista una equilibrata combinazione tra saperi disciplinari e competenze metodologico-didattiche;
• la separazione tra il percorso di abilitazione e la fase del reclutamento da parte dello Stato che, alla luce del Titolo V della Costituzione, dovrà consentire e favorire la chiamata diretta da parte degli istituti autonomi;
• la riaggregazione ragionevole delle classi di insegnamento che consenta la maturazione di competenze più omogenee e più spendibili nella scuola di oggi;
• l'articolazione della carriera docente secondo criteri di merito e di competenza, ancorata ad uno stato giuridico nuovo e ad una reale possibilità di incremento dello stipendio;
• l'incremento della valutazione esterna delle scuole che valorizzi sul piano nazionale il contributo che diversi istituti già stanno dando all'incremento della qualità degli apprendimenti;
• il riconoscimento fin da subito dell'aggiornamento e della formazione qualificata, come quella che avviene nell'ambito delle associazioni professionali, ai fini dello sviluppo della carriera tramite un sistema di crediti spendibili nell'eventuale ampliamento degli studi universitari o nelle graduatorie interne di istituto;
• l'attuazione a breve di una grande FORUM nazionale della scuola in cui la scuola attiva possa raccontarsi e ricreare attorno a sé un clima di fiducia costruttiva.
DIESSE
Didattica e Innovazione Scolastica
Centro per la formazione e l'aggiornamento
Autonomia e Personalizzazione
Roma 24 ottobre 2008
COMUNICATO CONCLUSIVO
II Convegno ha dimostrato che il complesso mondo che gravita attorno alla scuola (famiglie, strutture produttive, università, territorio) chiede alla scuola di farsi carico di bisogni derivanti dal disagio giovanile, dalle incombenze di orientamento alla vita ed al lavoro, dalle problematiche legate alla integrazione culturale e sociale degli alunni stranieri.
Alla scuola italiana si chiede di ridiventare un ambito di cultura reale, in cui non solo le persone siano addestrate ad esercitare ruoli o professioni, ma soprattutto siano aiutate a maturare criteri di lettura e interpretazione della realtà circostante, mutevole e globalizzata.
La domanda si è spostata sulle persone e sullo loro capacità di rispondere creativamente alle sfide dell'ambiente.
Tutto questo rilancia la questione dei metodi e dei contenuti dell' insegnamento che devono rinnovarsi non astrattamente, ma guardando altri all'opera e tenendo conto di una profonda esigenza di significato, connessa ad ogni dinamismo che nella scuola viene promosso, dalle attività tipiche della scuola dell'infanzia, alla proposta di conoscenze, abilità e competenze, progressivamente sempre più approfondite nel passaggio dal ciclo primario a quello secondario.
Il perno di una scuola che si concepisce come luogo di formazione della persona (una scuola che istruisce educando) non può che essere la libertà di educazione che deve trovare spazio sia nell'assetto generale del sistema di istruzione, sia dentro la singola scuola statale. In questo modo sarà favorita la concorrenzialità virtuosa tra statale e non statale e al contempo rafforzata la possibilità che docenti, famiglie e alunni si aggreghino liberamente per rendere l'offerta formativa compatibile con le istanze della realtà in cui la scuola si pone.
Un compito particolare in una prospettiva come quella descritta spetta alla componente docente. Agli insegnanti, di fatto, è chiesto di essere il motore del rinnovamento, punto di sintesi e di elaborazione delle richieste che provengono dalle famiglie e dal mondo dell'università e del lavoro.
A proposito del tema cruciale della formazione degli insegnanti e loro reclutamento, si può notare che con la abolizione delle graduatorie permanenti e la sospensione delle SSIS si è chiusa una fase e se ne sta aprendo un'altra.
In particolare chiediamo:
• un percorso di formazione dei nuovi docenti in cui sia prevista una equilibrata combinazione tra saperi disciplinari e competenze metodologico-didattiche;
• la separazione tra il percorso di abilitazione e la fase del reclutamento da parte dello Stato che, alla luce del Titolo V della Costituzione, dovrà consentire e favorire la chiamata diretta da parte degli istituti autonomi;
• la riaggregazione ragionevole delle classi di insegnamento che consenta la maturazione di competenze più omogenee e più spendibili nella scuola di oggi;
• l'articolazione della carriera docente secondo criteri di merito e di competenza, ancorata ad uno stato giuridico nuovo e ad una reale possibilità di incremento dello stipendio;
• l'incremento della valutazione esterna delle scuole che valorizzi sul piano nazionale il contributo che diversi istituti già stanno dando all'incremento della qualità degli apprendimenti;
• il riconoscimento fin da subito dell'aggiornamento e della formazione qualificata, come quella che avviene nell'ambito delle associazioni professionali, ai fini dello sviluppo della carriera tramite un sistema di crediti spendibili nell'eventuale ampliamento degli studi universitari o nelle graduatorie interne di istituto;
• l'attuazione a breve di una grande FORUM nazionale della scuola in cui la scuola attiva possa raccontarsi e ricreare attorno a sé un clima di fiducia costruttiva.
DIESSE
Didattica e Innovazione Scolastica
Centro per la formazione e l'aggiornamento
giovedì 6 novembre 2008
COLLETA ALIMENTARE: l'edizione 2008
Comunicato stampa
12a GIORNATA NAZIONALE DELLA COLLETTA ALIMENTARE
Sabato 29 novembre 2008
“Un semplice gesto di carità: condividere la propria spesa”
Sabato 29 novembre si svolgerà in tutta Italia la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare
organizzata dalla Fondazione Banco Alimentare Onlus e dalla Compagnia delle Opere Impresa Sociale. Sarà possibile in quell’occasione aiutare concretamente i poveri del nostro Paese che, secondo le ultime rilevazioni Istat (ottobre 2007), sono il 12,9% della popolazione italiana. In oltre 7600 supermercati più di 100.000 volontari, inviteranno le persone a donare alimenti non deperibili – preferibilmente olio, omogeneizzati ed alimenti per l’infanzia, tonno e carne in scatola, pelati e legumi in scatola - che saranno distribuiti a oltre 1.480.000 indigenti attraverso i più di 8,500 enti convenzionati con la rete Banco Alimentare (mense per i poveri, comunità per minori, banchi di solidarietà, centri d’accoglienza, ecc.).
In occasione della “Colletta Alimentare” del 2007 oltre 5 milioni di italiani hanno donato più di 8900 tonnellate di cibo per un valore economico pari a 26.299.000 euro. L'obiettivo di questa edizione della Colletta è quello di sensibilizzare ancora di più le persone a questo gesto di carità e alla condivisione dei bisogni di chi è in difficoltà.
Per introdurre al significato della Colletta Alimentare, viene proposta una frase che sottolinea il valore educativo dell’iniziativa:
La durezza del tempo presente colpisce ormai tutto il nostro popolo. La solitudine e la fragilità dei legami familiari e sociali rendono le persone ancora più povere, in uno scenario economico già allarmante. In questa situazione, il semplice gesto di carità cristiana, che è il condividere la propria spesa con il più povero, è come “accendere un accendino nel buio”. L’estraneità e la paura sono sconfitte, può nascere un’amicizia che rilancia nella realtà col gusto di essere
nuovamente protagonisti, sostenendosi nella quotidiana fatica del vivere.
La Giornata Nazionale della Colletta Alimentare è resa possibile grazie alla collaborazione con l’Associazione Nazionale Alpini e la Società San Vincenzo De Paoli, e gode dell’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, del patrocinio del Segretariato Sociale della Rai e della Giornata Mondiale dell'Alimentazione.
Per informazioni su quali punti vendita aderiscono all’iniziativa oppure su come dare la propria disponibilità per fare il volontario è possibile chiamare lo 02.896.584.50 oppure visitate il sito http://www.bancoalimentare.it/.
Si ringraziano: Intesa Sanpaolo-Banca Prossima, Fastweb, Aurora, Comieco, FNM
Per ulteriori informazioni: Francesco Lovati cell. 334.64.08.185 ufficiostampa@bancoalimentare.it
12a GIORNATA NAZIONALE DELLA COLLETTA ALIMENTARE
Sabato 29 novembre 2008
“Un semplice gesto di carità: condividere la propria spesa”
Sabato 29 novembre si svolgerà in tutta Italia la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare
organizzata dalla Fondazione Banco Alimentare Onlus e dalla Compagnia delle Opere Impresa Sociale. Sarà possibile in quell’occasione aiutare concretamente i poveri del nostro Paese che, secondo le ultime rilevazioni Istat (ottobre 2007), sono il 12,9% della popolazione italiana. In oltre 7600 supermercati più di 100.000 volontari, inviteranno le persone a donare alimenti non deperibili – preferibilmente olio, omogeneizzati ed alimenti per l’infanzia, tonno e carne in scatola, pelati e legumi in scatola - che saranno distribuiti a oltre 1.480.000 indigenti attraverso i più di 8,500 enti convenzionati con la rete Banco Alimentare (mense per i poveri, comunità per minori, banchi di solidarietà, centri d’accoglienza, ecc.).
In occasione della “Colletta Alimentare” del 2007 oltre 5 milioni di italiani hanno donato più di 8900 tonnellate di cibo per un valore economico pari a 26.299.000 euro. L'obiettivo di questa edizione della Colletta è quello di sensibilizzare ancora di più le persone a questo gesto di carità e alla condivisione dei bisogni di chi è in difficoltà.
Per introdurre al significato della Colletta Alimentare, viene proposta una frase che sottolinea il valore educativo dell’iniziativa:
La durezza del tempo presente colpisce ormai tutto il nostro popolo. La solitudine e la fragilità dei legami familiari e sociali rendono le persone ancora più povere, in uno scenario economico già allarmante. In questa situazione, il semplice gesto di carità cristiana, che è il condividere la propria spesa con il più povero, è come “accendere un accendino nel buio”. L’estraneità e la paura sono sconfitte, può nascere un’amicizia che rilancia nella realtà col gusto di essere
nuovamente protagonisti, sostenendosi nella quotidiana fatica del vivere.
La Giornata Nazionale della Colletta Alimentare è resa possibile grazie alla collaborazione con l’Associazione Nazionale Alpini e la Società San Vincenzo De Paoli, e gode dell’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, del patrocinio del Segretariato Sociale della Rai e della Giornata Mondiale dell'Alimentazione.
Per informazioni su quali punti vendita aderiscono all’iniziativa oppure su come dare la propria disponibilità per fare il volontario è possibile chiamare lo 02.896.584.50 oppure visitate il sito http://www.bancoalimentare.it/.
Si ringraziano: Intesa Sanpaolo-Banca Prossima, Fastweb, Aurora, Comieco, FNM
Per ulteriori informazioni: Francesco Lovati cell. 334.64.08.185 ufficiostampa@bancoalimentare.it
domenica 26 ottobre 2008
SCIOPERO SCUOLA DEL 30 OTTOBRE: ragioni per non aderire, ragioni per costruire
- Il sistema scolastico italiano ha, da tempo, urgente bisogno di essere riformato: siamo ai primi posti, tra i Paesi dell’Ocse, come spesa per l’istruzione ma ciò non incide sulla qualità. Il numero di ore di lezione degli alunni supera del 20% la media dei paesi Ocse, ma ai primi posti per la qualità dell’apprendimento vi sono Paesi dove si sta a scuola molto meno. Per questo chiediamo anche all’attuale Governo, come sempre abbiamo fatto, di abbandonare una politica centralistica, perseguita con l’accanimento delle normative, che pretendono di determinare ogni singolo aspetto della vita scolastica.
- Per rispondere alla emergenza educativa è indispensabile tenere conto della domanda di istruzione e di educazione che proviene dai giovani di oggi, e completare il percorso verso un assetto pienamente libero e pluralistico. Per questo è prioritario dare attuazione all’autonomia costituzionale prevista per le scuole, assicurando alle stesse veri organi di governo e risorse dirette. Gli altri cambiamenti verranno come diretta conseguenza: drastica riduzione di norme; livelli essenziali di apprendimento; carriere per i professionisti della scuola con effettivo riconoscimento del merito e delle prestazioni; dirigenza scolastica messa in grado di rispondere dei risultati; moderno sistema di valutazione che aiuti le scuole a migliorare.
- Una prospettiva di così ampio respiro necessita di tempi lunghi e non può essere assicurata da una singola fase di revisione degli ordinamenti o della normativa in uso. Occorre piuttosto un impegno costante per il bene comune da parte di tutte le forze sociali e politiche autenticamente riformiste. Per questo è necessario che anche i sindacati, anziché condurre battaglie di retroguardia dannose per tutti, tornino ad impegnarsi per il bene comune. Gli slogan lanciati in questi giorni e irresponsabilmente depositati sulle bocche degli studenti spinti in piazza a manifestare contro chi oggi è chiamato a governare, appaiono invece strumentali e ridicoli, tanto più perché gridati in difesa di una scuola italiana di cui tutti, in questi anni, si sono lamentati.
- Le misure prese dall’attuale Governo in realtà, non si scostano, nei principi ed in molte proposte, da quelle suggerite dal Quaderno Bianco dei ministri Padoa-Schioppa e Fioroni, nella prospettiva del vincolo di pareggio entro il 2011 richiesto all’Italia dall’Unione europea. La razionalizzazione di spesa all’interno di un sistema tanto elefantiaco quanto improduttivo è urgente e indispensabile. I provvedimenti approvati a favore di interventi per l'edilizia scolastica e la messa in sicurezza degli istituti ne costituiscono un primo significativo segnale.
- Non aderiamo allo sciopero del 30 ottobre perché non ne condividiamo le motivazioni. Non possiamo accettare le posizioni corporative di un certo sindacalismo che, guidato in particolare dalla CGIL, continua ad opporsi, per ragioni di mero potere, a qualsiasi serio tentativo di cambiamento del sistema di istruzione nazionale. L’istruzione è un bene di tutti: per questo è indispensabile che ogni seria riforma si costruisca attraverso il dialogo con le componenti reali della scuola che si esprimono anche nelle loro forme associative.
Associazione Culturale “Il Rischio Educativo”
DIESSE (Didattica e Innovazione Scolastica)
DiSAL (Dirigenti Scuole Autonome e Libere)
FOE (Federazione Opere Educative)
EDITORIALE del N.1 "La questione messinese": la questione di una reale affezione a sé
Quello che mi stupisce in questa mia città è la grande unità dei messinesi.
Un'unità nel lamentarsi, nel riconoscere lo stato di decadenza verso il quale la città è andata inesorabilmente in questi anni, nel lamentarsi di una disaffezione in primis dei politici, poi degli imprenditori e infine di noi stessi cittadini.
In questi ultimi tempi, però c'è qualcosa di diverso, nel desiderio di rinascita della quale sembrano carichi anche i nostri rappresentanti comunali, provinciali e regionali: rilevo consigli, suggerimenti, proposte e progetti per sollevare le sorti di una città allo stato di abbandono.
Qualcosa sta cambiando ?
No, o non ancora: come scrive la Gazzetta: "intanto ... è paralisi".
Se la direzione sembra quella di voler e dover risalire la china perché peggio di così sarebbe esageratamente troppo, allora, dove sta il problema ?
E come se il problema fosse sempre dipendente da altri, come se poi, alla fine, la responsabilità fosse ultimamente e sempre di chi sta in cattedra: i cittadini consegnano la responsabilità ai consiglieri, i quali "ovviamente" attendono che il sindaco ottenga i favori dalla Provincia piuttosto che dalla Regione e così verso il governo nazionale: e tutto resta sospeso nell'attesa di....
Sono convinto che Messina ha bisogno di soggetti propositivi e responsabili che sappiano rischiare la propria identità, la propria professionalità, soggetti che abbiano una reale affezione alla propria vita, alla propria terra, alla propria dignità di uomini che vivono e lavorano.
Non è possibile accettare di delegare la propria dignità di uomo, cittadino, imprenditore e persino politico ad un sistema nel quale "per essere e per fare" è necessario qualcuno che ti autorizzi a fare e, quindi, spesso ad essere.
La sfida del reale è aperta a tutti: prendere sul serio se stessi, le proprie esigenze, quelle più urgenti ed affrontare tutto da questo punto di partenza.
Solo questo può smuovere "la questione messinese" come parte integrante della questione più grande della nostra vita: una reale affezione a sé.
Il Direttore
Alessandro Dati
Un'unità nel lamentarsi, nel riconoscere lo stato di decadenza verso il quale la città è andata inesorabilmente in questi anni, nel lamentarsi di una disaffezione in primis dei politici, poi degli imprenditori e infine di noi stessi cittadini.
In questi ultimi tempi, però c'è qualcosa di diverso, nel desiderio di rinascita della quale sembrano carichi anche i nostri rappresentanti comunali, provinciali e regionali: rilevo consigli, suggerimenti, proposte e progetti per sollevare le sorti di una città allo stato di abbandono.
Qualcosa sta cambiando ?
No, o non ancora: come scrive la Gazzetta: "intanto ... è paralisi".
Se la direzione sembra quella di voler e dover risalire la china perché peggio di così sarebbe esageratamente troppo, allora, dove sta il problema ?
E come se il problema fosse sempre dipendente da altri, come se poi, alla fine, la responsabilità fosse ultimamente e sempre di chi sta in cattedra: i cittadini consegnano la responsabilità ai consiglieri, i quali "ovviamente" attendono che il sindaco ottenga i favori dalla Provincia piuttosto che dalla Regione e così verso il governo nazionale: e tutto resta sospeso nell'attesa di....
Sono convinto che Messina ha bisogno di soggetti propositivi e responsabili che sappiano rischiare la propria identità, la propria professionalità, soggetti che abbiano una reale affezione alla propria vita, alla propria terra, alla propria dignità di uomini che vivono e lavorano.
Non è possibile accettare di delegare la propria dignità di uomo, cittadino, imprenditore e persino politico ad un sistema nel quale "per essere e per fare" è necessario qualcuno che ti autorizzi a fare e, quindi, spesso ad essere.
La sfida del reale è aperta a tutti: prendere sul serio se stessi, le proprie esigenze, quelle più urgenti ed affrontare tutto da questo punto di partenza.
Solo questo può smuovere "la questione messinese" come parte integrante della questione più grande della nostra vita: una reale affezione a sé.
Il Direttore
Alessandro Dati
lunedì 13 ottobre 2008
EDITORIALE del N.0 "Una certezza che non muore mai"
La realtà quotidianamente attraverso i media ci consegna delle "certezze" su cui scommettere la nostra vita ma, sistematicamente, a un certo punto, la realtà sembra smentire se stessa e improvvisamente si mostra imprevedibile e imprevista, fino ad apparire fortemente contraddittoria.
Allora, ci si sente traditi dalla realtà ... come dargli ancora fiducia?Come avere ancora da lei fiducia? Come viverla senza l'angoscia del tradimento?
La crisi economica mondiale è diventata europea, italiana ed è arrivata sino alle nostre tasche.Di fronte alla "certezza" di riuscire ancora a mettere dei soldi da parte per costruire un futuro più sereno (???) per noi e i nostri figli, arrivano come un uragano le notizie catastrofiche della crisi finanziaria.
Come non comprendere (senza però condividere) il gesto del superbanchiere della City Londinese, che non è riuscito a star dentro il dramma di una vita improvvisamente svuotata di motivazioni e di ragioni che lo ha portato a togliersi la vita?
L'immigrazione e il problema della sicurezza e della giustizia, il caso Alitalia e il problema del lavoro e della precarietà del futuro, la politica litigiosa e i problemi reali irrisolti, la necessaria riforma della scuola e la mancanza di un reale progetto educativo, la tematica del testamento biologico e la grande questione dell'assenza di "valore" della vita dal concepimento alla morte: qui sta la sfida.
Ma, a noi uomini, costituiti da un desiderio di felicità, di speranza, di giustizia, seri fino in fondo con noi stessi, non può bastare subire la realtà che ci viene incontro, una realtà che c'è data, senza guadarla, viverla e giudicarla per quello che è: un segno di altro.
Qual è il senso ultimo della vita fino in fondo? In fondo di cosa è fatta la realtà? Per che cosa vale veramente la pena che io sia, che la realtà sia?
La cosa più grande accaduta a ognuno di noi è l'incontro con una presenza che è la risposta a questa domanda di significato che ci portiamo dentro e che dentro la quotidianità ci consegna una certezza che non muore mai.
Iniziamo quest' avventura della Rassegna Stampa augurando a tutti il riaccadere di quello che a noi è accaduto ed è all'origine di questo gesto: l'incontro con una bellezza in grado di spiegare la vita.
Alessandro Dati
Allora, ci si sente traditi dalla realtà ... come dargli ancora fiducia?Come avere ancora da lei fiducia? Come viverla senza l'angoscia del tradimento?
La crisi economica mondiale è diventata europea, italiana ed è arrivata sino alle nostre tasche.Di fronte alla "certezza" di riuscire ancora a mettere dei soldi da parte per costruire un futuro più sereno (???) per noi e i nostri figli, arrivano come un uragano le notizie catastrofiche della crisi finanziaria.
Come non comprendere (senza però condividere) il gesto del superbanchiere della City Londinese, che non è riuscito a star dentro il dramma di una vita improvvisamente svuotata di motivazioni e di ragioni che lo ha portato a togliersi la vita?
L'immigrazione e il problema della sicurezza e della giustizia, il caso Alitalia e il problema del lavoro e della precarietà del futuro, la politica litigiosa e i problemi reali irrisolti, la necessaria riforma della scuola e la mancanza di un reale progetto educativo, la tematica del testamento biologico e la grande questione dell'assenza di "valore" della vita dal concepimento alla morte: qui sta la sfida.
Ma, a noi uomini, costituiti da un desiderio di felicità, di speranza, di giustizia, seri fino in fondo con noi stessi, non può bastare subire la realtà che ci viene incontro, una realtà che c'è data, senza guadarla, viverla e giudicarla per quello che è: un segno di altro.
Qual è il senso ultimo della vita fino in fondo? In fondo di cosa è fatta la realtà? Per che cosa vale veramente la pena che io sia, che la realtà sia?
La cosa più grande accaduta a ognuno di noi è l'incontro con una presenza che è la risposta a questa domanda di significato che ci portiamo dentro e che dentro la quotidianità ci consegna una certezza che non muore mai.
Iniziamo quest' avventura della Rassegna Stampa augurando a tutti il riaccadere di quello che a noi è accaduto ed è all'origine di questo gesto: l'incontro con una bellezza in grado di spiegare la vita.
Alessandro Dati
AUGURI DI BUON LAVORO
Con questo numero riparte l'avventura della Rassegna Stampa. Il Centro Culturale di Messina ha voluto fortemente proporre questo prezioso strumento di paragone e confronto all'interno del variegato mondo dell'informazione e che non ha alcun'altra pretesa se non quella di tentare di aiutare i nostri "lettori" nel formarsi un giudizio sul Fatto, non condizionato esclusivamente da quello tratto dal solo giornale che magari rubacchiando qualche minuto nelle nostre frenetiche giornate, tra una pausa caffè e una sigaretta, si sia riusciti a leggere. Ci proponiamo la realizzazione di uno strumento agile e snello che potrà essere usato in ufficio, in parrocchia, nei club e nei bar per discutere, confrontare e provocare l' io che c' è in ognuno di noi a uscire, a desiderare, a domandare e magari, chissà, ad intravedere la verità.
Per questo tentiamo un salto triplo carpiato con l'inizio di quest'avventura, proponendoci di volta in volta di esprimere un giudizio sulla realtà, specie quella a noi più prossima, che il lettore potrà sottoporre ad esame confrontandolo con la lettura di tutti quegli articoli tratti dai quotidiani più importanti a tiratura nazionale e locale che con cadenza quindicinale vi proporremo sui fatti di cronaca più significativi. Auguriamoci ed augurateci buon lavoro,
In questo primo numero vorremmo segnalarvi due articoli tratti dalla Gazzetta del Sud, rispettivamente l'editoriale di Mazzucca del 28 settembre e un semplice articolo di critica della peace teatrale " II Ponte " a firma di Pino Toscano del 2 Ottobre. Sembrerebbero due notizie distanti tra loro (una sul Caso Alitalia e l'altra una notizia culturale) ma, a nostro parere, è possibile trarvi uno strettissimo nesso che sottende una verità. Vediamo quale.
Viviamo un'epoca di grande afflizione e insicurezza, i mercati sono labili, la crisi finanziaria preoccupa il mondo intero, la crisi economica è un fatto concreto con cui oramai sempre più categorie di persone sono costretti a fare i conti. C'è insomma un generalizzato clima di preoccupazione che induce chiunque a guardare il negativo prima di tutto. Questo è il risultato di un'epoca di razionalismo, di grandi sistemi e strumenti scientifici in cui l' ideologia ha sostituito il bisogno dell'uomo , del singolo uomo. Sì l'uomo, perché l'uomo ha iscritto dentro un ultima positività, è fatto per altro, è fatto per una " positività " ineliminabile, che non gli si può impedire perlomeno di desiderare. Il piccolo operaio nell'opera teatrale "II Ponte "sa perfettamente che ragionando su criteri scientifici e statistici, potrebbe essere uno di quegli operai destinati a morire nella realizzazione di una grande opera, eppure la sua stessa natura, la stessa natura di chiunque di noi, sempre eternamente aperta e proiettata verso l'impossibile, Io porta deciso a non schivare il suo destino. Così è l'uomo vero, cerca l'impossibile dentro la realtà di ogni giorno ed ha il coraggio di essere così protagonista della storia, perché quell'impossibile diventi possibile. Così parimenti in un 'epoca di crisi, chi ha il coraggio di rischiare, di essere protagonista , può essere protagonista di un'autentica prospettiva di rilancio economico (certo non potrà esserìo mai lo Stato, dove ciò è stato provato ne conosciamo gli esiti).
Qualche giorno fa nell'offollatissima Aula Magna della Camera di Commercio di Messina, in un importante convegno organizzato dalla Compagnia delle Opere, il più coraggioso imprenditore che si sia affacciato quest'anno nella polverosa e reticente realtà messinese, il dott. Parando, ci ha raccontato la sfida da lui raccolta quando ha deciso di rilevare il noto marchio di birra che una grande multinazionale aveva deciso di chiudere, con 51 uomini, con 51 famiglie che da ieri a oggi si sarebbero trovati a vivere il dramma della disoccupazione e della povertà. Lui che quell'azienda aveva visto crescere tra le mani del padre, lui che ancora considerava l'azienda di famiglia, non si è dato una scrollatina alla spallina della giacca, no, si è lasciato dapprima interrogare dalla realtà e da quell'impulso che sentiva dentro, e non ha organizzato una riunione con i suoi commercialisti sulla fattibilità dell'operazione, no, è andato dalla mamma, sì dalla mamma a chiedere consiglio ed è partito! ha rilevato l'impresa. " Ma chi glielo fatto fare ? " II desiderio dell'impossibile . Oggi quel desiderio è una realtà possibile per lui, i 51 operai e per noi che abbiamo trovato un esempio di positività dentro la realtà da tramandare a tutti.
Auguriamogli buon lavoro e aiutiamolo. Io adesso, scusate, mi vado a bere una bella birra!
Giuseppe Scandura
Per questo tentiamo un salto triplo carpiato con l'inizio di quest'avventura, proponendoci di volta in volta di esprimere un giudizio sulla realtà, specie quella a noi più prossima, che il lettore potrà sottoporre ad esame confrontandolo con la lettura di tutti quegli articoli tratti dai quotidiani più importanti a tiratura nazionale e locale che con cadenza quindicinale vi proporremo sui fatti di cronaca più significativi. Auguriamoci ed augurateci buon lavoro,
In questo primo numero vorremmo segnalarvi due articoli tratti dalla Gazzetta del Sud, rispettivamente l'editoriale di Mazzucca del 28 settembre e un semplice articolo di critica della peace teatrale " II Ponte " a firma di Pino Toscano del 2 Ottobre. Sembrerebbero due notizie distanti tra loro (una sul Caso Alitalia e l'altra una notizia culturale) ma, a nostro parere, è possibile trarvi uno strettissimo nesso che sottende una verità. Vediamo quale.
Viviamo un'epoca di grande afflizione e insicurezza, i mercati sono labili, la crisi finanziaria preoccupa il mondo intero, la crisi economica è un fatto concreto con cui oramai sempre più categorie di persone sono costretti a fare i conti. C'è insomma un generalizzato clima di preoccupazione che induce chiunque a guardare il negativo prima di tutto. Questo è il risultato di un'epoca di razionalismo, di grandi sistemi e strumenti scientifici in cui l' ideologia ha sostituito il bisogno dell'uomo , del singolo uomo. Sì l'uomo, perché l'uomo ha iscritto dentro un ultima positività, è fatto per altro, è fatto per una " positività " ineliminabile, che non gli si può impedire perlomeno di desiderare. Il piccolo operaio nell'opera teatrale "II Ponte "sa perfettamente che ragionando su criteri scientifici e statistici, potrebbe essere uno di quegli operai destinati a morire nella realizzazione di una grande opera, eppure la sua stessa natura, la stessa natura di chiunque di noi, sempre eternamente aperta e proiettata verso l'impossibile, Io porta deciso a non schivare il suo destino. Così è l'uomo vero, cerca l'impossibile dentro la realtà di ogni giorno ed ha il coraggio di essere così protagonista della storia, perché quell'impossibile diventi possibile. Così parimenti in un 'epoca di crisi, chi ha il coraggio di rischiare, di essere protagonista , può essere protagonista di un'autentica prospettiva di rilancio economico (certo non potrà esserìo mai lo Stato, dove ciò è stato provato ne conosciamo gli esiti).
Qualche giorno fa nell'offollatissima Aula Magna della Camera di Commercio di Messina, in un importante convegno organizzato dalla Compagnia delle Opere, il più coraggioso imprenditore che si sia affacciato quest'anno nella polverosa e reticente realtà messinese, il dott. Parando, ci ha raccontato la sfida da lui raccolta quando ha deciso di rilevare il noto marchio di birra che una grande multinazionale aveva deciso di chiudere, con 51 uomini, con 51 famiglie che da ieri a oggi si sarebbero trovati a vivere il dramma della disoccupazione e della povertà. Lui che quell'azienda aveva visto crescere tra le mani del padre, lui che ancora considerava l'azienda di famiglia, non si è dato una scrollatina alla spallina della giacca, no, si è lasciato dapprima interrogare dalla realtà e da quell'impulso che sentiva dentro, e non ha organizzato una riunione con i suoi commercialisti sulla fattibilità dell'operazione, no, è andato dalla mamma, sì dalla mamma a chiedere consiglio ed è partito! ha rilevato l'impresa. " Ma chi glielo fatto fare ? " II desiderio dell'impossibile . Oggi quel desiderio è una realtà possibile per lui, i 51 operai e per noi che abbiamo trovato un esempio di positività dentro la realtà da tramandare a tutti.
Auguriamogli buon lavoro e aiutiamolo. Io adesso, scusate, mi vado a bere una bella birra!
Giuseppe Scandura
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