venerdì 27 febbraio 2009

DAVANTI A UN BIVIO

Ci sono momenti in cui l’urto della realtà si fa più violento. La barbarie attorno al caso di Eluana. I lampi di guerra in Medio Oriente. Il morso della crisi. Sembrano messi lì apposta, tutti insieme, a farci accusare il contraccolpo. In questi casi l’effetto normale, e per molti versi giusto, è la reazione. Buon segno: vuol dire che il cuore non è rattrappito. Ma basta questo per riempirlo? È sufficiente per affrontare la realtà fino in fondo, per liberarci dalla paura, per sperare? O dentro quei colpi così violenti da farti star male (come si fa a non star male davanti ad Eluana?) c’è qualcosa di più, una sfida più profonda? Tocca guardare alla nostra esperienza, per accorgersene. Partendo proprio da quello che accade. Difendere la vita è giustissimo e indispensabile. È una battaglia da combattere con tutte le armi che si hanno: le leggi, la cultura, i giornali. L’educazione. Persino la piazza, quando serve. Tutto. Solo che quel “tutto” non ci basta. Difendere il principio giusto della vita non ci basta per vivere. Così come affermare con le parole il valore misterioso - e infinito - di una sofferenza non ci basta ad affrontarla. O difendere la famiglia - altra buona battaglia da combattere fino in fondo - non ci basta per vivere un matrimonio. Quel “tutto” che possiamo fare va fatto, la lotta va affrontata fino in fondo. Ma non basta. Per capire davvero di che si tratta, abbiamo bisogno di qualcuno che viva fino in fondo. Che ci faccia vedere la pienezza di senso che può avere anche la peggiore delle malattie. Che ci mostri la bellezza senza confini di una vocazione e il fascino dell’educare i figli. Che ci faccia scoprire, in queste circostanze, una corrispondenza al nostro cuore impensabile prima. E che ci faccia conoscere chi rende possibile tutto questo, l’Unico che può renderlo possibile, perché noi non se siamo capaci: Cristo. Abbiamo bisogno di Cristo. E di testimoni che Lo rendano presente. È quando riconosciamo questo che, come diceva qualche settimana fa don Julián Carrón a un gruppo di responsabili di Cl, «la vita ci sfida e diventa un’avventura appassionante, perché ci introduce sempre di più al significato del reale». La realtà è questo: una sfida continua. Una collezione di sfide a riconoscerLo presente, di occasioni per verificare la fede e veder fiorire la speranza. E la battaglia, ogni battaglia, ci mette di fronte a un bivio che viene prima dell’alternativa tra vittoria e sconfitta: siamo certi o no della Sua presenza? Del destino buono che abbiamo incontrato? Di quello che abbiamo visto e che ha toccato le nostre vite? Se la risposta è sì, possiamo «sperare contro ogni speranza». Sembra un “discorso religioso”, uno spiritualismo incapace di reggere all’urto violento del reale. È esattamente il contrario. Anzitutto perché non ti fa abbandonare la lotta, ma ti fa scendere in campo con ancora più voglia di combattere. Ti fa entrare nel merito dei problemi con più acume, tenendo conto di tutti i fattori. E poi, cosa ancora più importante, ti rende libero dalle paure. Certo e, quindi, libero. Perché la speranza, l’unica speranza, nasce solo da quella certezza: Lui c’è.
Editoriale di Tracce di Febbraio 09

RUBENS VEDE CARAVAGGIO




Dal 25 gennaio al 15 marzo, al Museo Regionale di Messina viene ospitata la mostra Rubens vede Caravaggio, "l'adorazione dei pastori" a confronto.


Al centro ci sono due dipinti dallo stesso soggetto, l'adorazione dei pastori, perfettamente contemporanei: uno è di Pieter Paul Rubens, l'altro di Michelangelo Merisi da Caravaggio. Il maestro fiammingo fu in Italia per otto anni, tra il 1600 e il 1608, quando appunto realizzò "L'Adorazione": egli voleva incontrare Caravaggio, il quale tra la fine del 1608 e l'estate del 1609 si trovava a Messina, dove fu dipinta la sua "Adorazione", commissionata dal Senato cittadino e collocata nell'altare maggiore della chiesa di Santa Maria la Concezione dei Padri Cappuccini, in contrada della Verza, che fu distrutta dal terremoto del 1908.
La luce di Caravaggio, anima dei suoi dipinti, è in qualche modo catturata nell' "Adorazione" di Rubens, brilla sul volto della Vergine, riverbera sui volti dei pastori. È, in qualche modo, intensamente "caravaggesca". Ma Caravaggio «è già più lontano». Con la sua "Adorazione" povera, di perfetta semplicità.


Stessa scena, stessa ambientazione, stessa ispirazione, stessa ricerca delle luci. Ma le due tele esposte una accanto all'altra al Museo regionale di Messina rendono evidente come il genio di Caravaggio giganteggia sul fiammingo.
“Con una chiarezza che ha bisogno di poche spiegazioni e approfondimenti ulteriori – spiega Sgarbi - Dipinto nello stesso periodo, la Natività di Caravaggio svela a colpo d’occhio tutta la grandezza del maestro Merisi. Quella di Rubens è una Adorazione: gli angeli nell’alto della capanna, Gesù in fasce circondato di luce e che infonde luce alla Madonna ed ai pastori, gli stessi pastori, bardati di vesti lussuose, belli, estatici, come fossero giunti alla capanna consapevoli di partecipare ad un Evento. In Caravaggio, invece, la luce è quella misera che filtra da una finestrella di una miserissima capanna, la Madonna giace in terra, il bimbo in braccio, in ombra, circondato da pastori vecchi, sghembi, mal vestiti. E’ una Natività, non un’Adorazione, Caravaggio non concede niente alla Madonna, la scena è riprodotta, quasi fotografata, in tutta la sua drammaticità e povertà”.
Rubens si impegna, gioca con le luci strisciate, con i chiaroscuri. Caravaggio ormai non si compiace di virtuosismi “caravaggeschi”. Ripensa il Vangelo e rinuncia a ogni artificio con una sconvolgente semplicità. Rubens esibisce una bravura esagerata, trionfante. Caravaggio anticipa miracolosamente la sensibilità dei “vinti” di Malavoglia.

domenica 22 febbraio 2009

IN RICORDO di don Luigi Giussani

Quella di don Luigi Giussani fu una "vita sacerdotale straordinariamente feconda". Così Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano, ha ricordato il fondatore del movimento Comunione e liberazione nel IV anniversario della morte. "Quel giorno - ha detto il cardinale durante una Messa celebrata in Duomo - noi lo vivemmo profondamente uniti all'allora cardinale Joseph Ratzinger: fummo come illuminati dalla chiarezza limpida e affettuosa delle sue parole, dalla partecipazione commossa e umanissima del suo sguardo. Benedetto XVI questa sera, ne siamo certi, è singolarmente presente con noi nel comune suffragio e nel comune levarsi dei cuori a Cristo, nostra unica e consolantissima speranza di vita eterna".
"Oggi siamo chiamati - ha detto Tettamanzi citando don Julián Carrón, presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione - a renderci più consapevoli dello scopo per cui lo Spirito ha dato un carisma a don Giussani: contribuire, insieme a tutti i battezzati, alla costruzione e al rinnovamento della Chiesa per il bene del mondo. Seguendo il suo solito metodo, Dio dà la grazia a uno, perché attraverso di lui arrivi a tutti. E noi saremmo infedeli alla natura del nostro carisma, se il dono ricevuto non fosse condiviso con tutti, dentro e fuori della Chiesa".
In queste parole Tettamanzi vede l'appartenenza a cui i membri di Cl si sentono spinti: "L'appartenenza di chi si sente per così dire 'espropriato', di chi vive il proprio carisma non solo come un 'bene per sé', ma veramente come un 'dono per gli altri', un dono alla Chiesa e al mondo. E tutto questo, ovviamente, a partire dalla comunità e dall'ambiente in cui si vive, entro un orizzonte quanto mai aperto, nel quale il medesimo Spirito riversa la molteplicità e la varietà dei suoi carismi, destinati a incontrarsi tra loro, ad arricchirsi reciprocamente e a porsi tutti, come battezzati, al servizio dell'unica missione della Chiesa".
"Sono contento e vi dico la gratitudine mia e della Chiesa ambrosiana - ha concluso l'arcivescovo - per la vostra presenza e partecipazione nella vita delle comunità cristiane e nei più diversi ambienti con una fede che è cultura e vita, pensiero ed esperienza di Cristo in noi. Preghiamo perché l'invito ad essere tutti e 'sempre più disponibili' al Signore, alla sua Chiesa, all'uomo d'oggi ci stimoli e ci sostenga ad essere 'un di più' di umanità vera, di compassione profonda verso le miserie della storia, di amore sincero e operoso per tutti. Ci sarà dato così di partecipare più intimamente a quel 'potere' di Cristo di cui ci ha parlato il Vangelo: il potere del dono di sé fino alla perdita della propria vita per la redenzione, la trasfigurazione e la gioia eterna di ogni cuore umano e del mondo intero".
Milano, 20 feb. (Apcom)

mercoledì 18 febbraio 2009

“La Carità vince la crisi”

IX GIORNATA NAZIONALE DI RACCOLTA DEL FARMACO
SABATO 14 FEBBRAIO
“La Carità vince la crisi”: 325.000 farmaci donati in un solo giorno (+7,5% rispetto all’edizione 2008)
Milano, 16 Febbraio 2009 – Si è chiusa con una raccolta di 325.000 farmaci (e un aumento del 7,5%) la IX Giornata Nazionale di Raccolta del Farmaco, l'iniziativa organizzata dalla Fondazione Banco Farmaceutico Onlus in collaborazione con la CDO Opere Sociali.
“Dona un farmaco a chi ne ha bisogno" è la proposta a cui hanno aderito due persone su tre dei clienti delle quasi 3.000 farmacie italiane coinvolte nell’iniziativa di sabato 14 Febbraio, donando un farmaco per la Fondazione Banco Farmaceutico e permettendo di raggiungere la significativa cifra di 325.000 farmaci donati, per un controvalore di 2.112.500 euro. Le donazioni delle aziende farmaceutiche contribuiranno ad aumentare sensibilmente il numero di farmaci raccolti.
I medicinali saranno donati agli oltre 1200 enti convenzionati che danno assistenza ogni giorno a oltre 400.000 persone indigenti.
Il Banco Farmaceutico è riuscito in pochi anni di attività a coinvolgere attorno al gesto semplice della raccolta un numero sempre maggiore di persone e di associazioni, con la consapevolezza che si possa costruire una mentalità nuova partendo da atti concreti e da opere che educano alla carità cristiana.
" ‘Per poter sperare bisogna di aver ricevuto una grande grazia’, la grazia della certezza di essere voluti bene ora, nel presente. Il successo della giornata di raccolta dimostra che c’è un popolo che non si chiude su se stesso ma che facendo la carità testimonia la ragionevolezza della speranza a partire da una positività ed una pienezza di senso che vincono la paura e la crisi. Un grazie di cuore va alle migliaia di persone che hanno donato i medicinali, ai farmacisti che hanno sostenuto economicamente l’iniziativa e ai 10.000 volontari che hanno presidiato le farmacie”, ha dichiarato Paolo Gradnik presidente della Fondazione Banco Farmaceutico Onlus. Un ringraziamento va anche a Paolo Cevoli e Claudia Penoni, che hanno prestato gratuitamente il proprio volto all’iniziativa; la Presidenza della Repubblica, che ha concesso il suo Patronato, riconoscendo il valore civile della Giornata di Raccolta; i distributori intermedi; le agenzie di comunicazione tutte e la Y2K in particolare che hanno offerto gratuitamente i propri servizi; le concessionarie di pubblicità che hanno permesso di acquisire spazi gratuiti sui media, il Segretariato sociale della Rai, la fondazione Pubblicità Progresso, Mediafriends Onlus e Mediaset per la grande attenzione rivolta; gli sponsor per il loro importante contributo, in particolare ANIFA (Associazione Nazionale dell’Industria Farmaceutica dell’Automedicazione), IGPDecaux Italia, Pharmabag e Farbanca
Ufficio Stampa Fondazione Banco Farmaceutico – ONLUS
Per ulteriori informazioni: Francesco Lovati tel. 334-6408185
e-mail: ufficiostampa@bancofarmaceutico.org

giovedì 12 febbraio 2009

MESSAGGIO DI MONS. LUIGI NEGRI

Il Vescovo di San Marino-Montefeltro Luigi Negri è intervenuto questa mattina alla trasmissione di Radio 1 Rai, “Radio anch'io”, dedicata alla tristissima vicenda di Eluana Englaro che ieri sera ha visto il suo epilogo con la morte improvvisa, ed inattesa nei tempi, della donna. Mons. Negri ha espresso, all’uscita dagli studi Rai, il desiderio di osservare il silenzio che si addice in momenti drammatici come questo, senza però esimersi dal riaffermare la verità su quanto si è compiuto, affidandosi ad una nota che alleghiamo.
Ufficio Stampa e Comunicazioni Sociali
Diocesi di San Marino-Montefeltro

MESSAGGIO DI MONS. LUIGI NEGRI ALL’INDOMANI DELLA MORTE DI ELUANA ENGLARO
Nella tragedia che si è consumata sotto i nostri occhi e che riempie di sgomento la nostra coscienza di cristiani e di uomini di buona volontà, accolgo volentieri l’invito ad una pausa silenziosa. Ma nel silenzio non deve vincere l’ipocrisia, questa enorme ipocrisia che altera i dati della realtà e che fa circolare menzogne anziché l’obiettiva realtà degli eventi e delle posizioni. Nel silenzio orante, almeno per i credenti, bisogna dire la verità e la verità è che è stato compiuto un gesto di violenta eliminazione della vita su una persona debole ed indifesa. Di fronte a questo, ciascuno è chiamato a prendersi la propria responsabilità: la cattiva coscienza che ha avuto un ruolo determinante nell’opinione pubblica, la buona scienza che non ha avuto il coraggio di un gesto adeguato, la magistratura, le istituzioni politiche, i mezzi della comunicazione sociale. Chiediamoci se si è voluto rispettare e promuovere il sacrosanto principio del valore assoluto della vita; nella chiarezza che la vita è indisponibile per sua natura a chiunque, e che è solo nella disponibilità di Dio, si potrà faticosamente risalire da questa terribile condizione in cui è precipitata la nostra società. Chiedo a Dio la grazia della proclamazione della verità e, insieme, l’esperienza di una grande misericordia. La verità senza misericordia diventa una ideologia astratta; la misericordia senza verità non è misericordia.
Invito la Diocesi di San Marino-Montefeltro in tutte le sue articolazioni ad elevare a Dio preghiere nelle forme che ciascuno riterrà più opportune perché il Signore ci conceda la grazia della verità e la grandezza della misericordia.
Pennabilli, 10 Febbraio 2009
+Luigi Negri
Vescovo di San Marino-Montefeltro

lunedì 9 febbraio 2009

APPELLO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

7 febbraio 2009
APPELLO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PER SALVARE LA VITA DI ELUANA ENGLARO
Signor Presidente, la tragica fine che si prospetta per Eluana Englaro non lascia indifferente la coscienza civile dell'Italia.Eluana è portata a morte senza che sia stata accertata in maniera incontrovertibile la sua volontà, né l'irreversibilità del suo stato vegetativo.
Eluana rischia dunque di morire sulla base di una volontà solo presunta, e sarebbe l'unica persona a subire una tale sorte, poiché nessuna delle leggi sul fine-vita in discussione in Parlamento permetterà più questo obbrobrio.
Signor Presidente, Le chiediamo fermamente di non permettere questa tragedia, che sarebbe un insulto sanguinoso alla storia, alla cultura, all'identità stessa del nostro Paese, convinti come siamo che nessuno deve essere costretto a morire per un formalismo giuridico.
Le chiediamo un intervento perché – di concerto con il Governo – sia data una moratoria alla sospensione dell'alimentazione e idratazione cui è sottoposta Eluana, in attesa che il Parlamento – nelle cui fila si è già appalesata un'ampia maggioranza in sintonia con la maggioranza che vi è nel Paese – possa pronunciarsi su un'adeguata legge.
Siamo certi che Ella non rimarrà insensibile al nostro appello.
Primi firmatari:
Roberto Formigoni, Giancarlo Cesana, Francesco Cossiga, Vittorio Feltri, Mario Giordano, Dino Boffo, Giorgio Vittadini, Maurizio Gasparri, Fabrizio Cicchitto, Rocco Buttiglione, Paola Binetti, Antonio Baldassarre
Sul sito http://www.appelloanapolitano.enter.it/ possiamo aderire all'appello lanciato dal Presidente Formigoni per salvare ELUANA. Sempre dal sito possiamo scaricare il modulo per organizzare la raccolta firme.

domenica 8 febbraio 2009

Incontro di CDO: IL LAVORO PERCORSO DI CONOSCENZA


Comunicato stampa CL: preghiamo per Eluana

Comunicato stampa
CL: preghiamo per Eluana
Accogliendo le parole del Segretario generale della Cei, monsignor Mariano Crociata - «Quando ci avviciniamo al mistero del dolore e della morte bisogna, per chi crede, pregare» -, Comunione e Liberazione, oltre che alle iniziative di dialogo e di giudizio di queste settimane, invita a partecipare ai momenti di preghiera per Eluana organizzati dalle diocesi e a promuoverne nei luoghi di vita, di studio e di lavoro.
Da don Giussani abbiamo imparato che «solo il divino può “salvare” l’uomo, cioè le dimensioni vere ed essenziali dell’umana figura e del suo destino solo da Colui che ne è il senso ultimo possono essere “conservate”, vale a dire riconosciute, conclamate, difese». Tanto è vero che quando viene meno il riconoscimento del Mistero presente nella storia, risulta difficile riconoscere tutta la grandezza dell’uomo.
Per questo invitiamo a pregare per una vita che è affidata al Mistero buono che fa tutte le cose, e perché Dio possa illuminare coloro che hanno responsabilità a tutti i livelli.
l’ufficio stampa di CL
Milano, 6 febbraio 2009.

domenica 1 febbraio 2009

IX GIORNATA NAZIONALE DI RACCOLTA DEL FARMACO

IX GIORNATA NAZIONALE DI RACCOLTA DEL FARMACO
"DONA UN FARMACO A CHI NE HA BISOGNO"
14/16 FEBBRAIO 2009
La carità ti cambia la vita
14/16 febbraio, in tutta Italia, recandosi nelle farmacie che espongono la locandina del Banco Farmaceutico, si potrà acquistare e donare un farmaco da banco a chi oggi vive ai limiti della sussistenza (oltre 7 Milioni di persone, ISTAT 08).
La Fondazione Banco Farmaceutico, in collaborazione con la Federazione dell'Impresa Sociale - Compagnia delle Opere, organizza il prossimo 14/16 Febbraio, la IX Giornata Nazionale di Raccolta del Farmaco. L'iniziativa si terrà in 78 province, oltre 1.200 comuni e circa 3.000 farmacie che aderiranno all’iniziativa in tutta Italia.
14/16 febbraio, nelle farmacie che esporranno la locandina della raccolta, circa 10.000 volontari spiegheranno l'iniziativa ai cittadini. Gli stessi farmacisti, rispetto alla domanda degli enti assistiti, consiglieranno il tipo di farmaco da banco (cioè quelli senza prescrizione medica) di cui è maggiormente avvertita la necessità. A beneficiare dell'iniziativa saranno le oltre 400.000 persone che quotidianamente vengono assistite dai 1.200 enti caritatevoli convenzionati con il Banco Farmaceutico in tutta Italia.In 8 anni sono stati raccolti oltre 1.400.000 di medicinali per un valore di circa 8.7 milioni di euro.
Per introdurre al significato della Giornata di Raccolta viene proposta una frase che sottolinea il valore educativo dell'iniziativa:
In questo particolare momento della nostra vita la crisi economica, colpendo molte persone, sta mettendo a dura prova la stabilità della famiglia e della società, portando al rischio di chiudersi di fronte alle difficoltà. Un gesto di carità cristiana come quello proposto dal Banco Farmaceutico, piccolo quanto si vuole ma reale, ridesta la speranza, getta le pasi per ricostruire, per ripartire. La carità aiuta chi la riceve e chi la fa.
La Fondazione Banco Farmaceutico ha lo scopo di aiutare le persone indigenti rispondendo al loro bisogno farmaceutico, attraverso la collaborazione con le realtà assistenziali che operano localmente, al fine di educare l’uomo alla condivisione e alla gratuità.
La Giornata Nazionale di Raccolta del Farmaco si svolge con l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, con il patrocinio del Segretariato Sociale della RAI e della Fondazione Pubblicità Progresso.
Si ringraziano i farmacisti per il sostegno economico all’iniziativa e L’ANIFA (Associazione nazionale delle industrie farmaceutiche dell’automedicazione) che ogni anno contribuisce al successo dell’iniziativa con importanti donazioni.Si ringraziano inoltre: i testimonial Paolo Cevoli e Claudia Penoni, Publitalia, IGPDecaux.
Per maggiori informazioni
Ufficio Stampa Fondazione Banco Farmaceutico
Francesco Lovati 334-6408185
ufficiostampa@bancofarmaceutico.org
Condividere i bisogni per condividere il senso della vita
©Associazione Banco Farmaceutico viale Piceno, 18 - 20100 Milano tel. 02 70104315 fax. 02 700503735 e-mail:mailto:info@bancofarmaceutico.org

SEMINARI SULLA COPPIA

SEMINARI SULLA COPPIA. VIAGGIO NELLA SESSUALITÀ
Gli incontri si terranno presso il Circolo Culturale "S. Quasimodo" Via Bagni - S. Margherita (Me)Rivolto agli Educatori delle Scuole Primarie e Secondarie di Primo Grado della Città di Messina
06/02/2009 ore 18:00
"La coppia: innamoramento, amore, passione"
Presentazione Dott. Pietro Giorgianni Medico di famiglia
"I legami amorosi" Dott. ssa Maria Parisi Psicologa e Sessuologa
"Le basi neurofìsiologiche dell'innamoramento" Dott. Giuseppe Sottile Neurologo
"La coppia e la sessualità nelle diverse fasi della vita" Dott. Giorgio Basile Geriatra
13/02/2009 ore 18:00
" Piacere e contraccezione: risvolti comportamentali ed emotivi"
"La coppia nella società di oggi" Dott. ssa Daniela Arena Sociologa
"Le disfunzioni sessuali" Dott. Carmelo De Francesco Endocrinologo
"I metodi contraccettivi" Dott. Camillo Carbone Ginecologo
"Coniugalità e genitorialità" Dott.ssa Maria Parisi Psicoioga e Sessuologa
"Il valore di un'esperienza positiva su coppia e procreazione" Dott.ssa Nunzia Manganaro Nefrologa e Insegnante di Metodi Naturali
Con il patrocinio di
Assessorato alle Politiche Scolastiche del Comune di Messina
FIMMG - Federazione Italiana Medici di Famiglia di Messina
Centro di Solidarietà Della Compagnia delle Opere Dama Bianca - ONLUS di Messina