domenica 23 dicembre 2012

BUON NATALE 2012

Nessuno può dire: ho la verità – questa è l’obiezione che si muove – e, giustamente, nessuno può avere la verità. È la verità che ci possiede, è qualcosa di vivente! Noi non siamo suoi possessori, bensì siamo afferrati da lei. Dio ci è diventato così vicino che Egli stesso è un uomo: questo ci deve sconcertare e sorprendere sempre di nuovo! Egli è così vicino che è uno di noi. Conosce l’essere umano, lo conosce dal di dentro, lo ha provato con le sue gioie e le sue sofferenze. Come uomo, mi è vicino, vicino «a portata di voce».
(Benedetto XVI)

Il miracolo più grande, da cui i discepoli erano colpiti tutti i giorni, non era quello delle gambe raddrizzate, della pelle mondata, della vista riacquistata. Il miracolo più grande era uno sguardo rivelatore dell’umano cui non ci si poteva sottrarre. Non c’è nulla che convinca l’uomo come uno sguardo che afferri e riconosca ciò che esso è, che scopra l’uomo a se stesso. Gesù vedeva dentro l’uomo, nessuno poteva nascondersi davanti a lui, di fronte a lui la profondità della coscienza non aveva segreti.
(Luigi Giussani)


sabato 8 dicembre 2012

IX Assemblea Banchi di Solidarietà


IX Assemblea Banchi di Solidarietà
Domenica 9 DICEMBRE 2012 – ore 10.30 Milano
A Messina in diretta streaming presso la sede dell’Associazione “Amici di CL” sita in via Porto Salvo, 2/A,

Cari amici,
l’Assemblea Nazionale, come è nostra tradizione, sarà l’occasione di un paragone e di una testimonianza sull’esperienza di carità che ciascuno di noi vive e sull’utilità che ne trae per la propria vita.
Per prepararci a questo momento, che sarà guidato da don Eugenio Nembrini, ti invitiamo a lavorare, sia personalmente che con gli amici con cui condividi l’esperienza dei Banchi di Solidarietà, sul testo della giornata di inizio anno, La vita come vocazione, più precisamente:
Dio non permette mai che accada qualche cosa, se non per una nostra maturità, per una nostra maturazione.
Anzi [ecco il test che Giussani propone per verificare se stiamo diventando più maturi], è proprio dalla capacità che ognuno di noi e che ogni realtà ecclesiale ha (famiglia, comunità, parrocchia, Chiesa in genere) di valorizzare come strada maturante ciò che appare come obiezione, persecuzione, o comunque come difficoltà, è dalla capacità di rendere strumento e momento di maturazione questo, che si dimostra la verità della fede. In che cosa consiste, dunque, la nostra maturazione?
È la maturazione della nostra autocoscienza, è la generazione di un soggetto in grado di avere consistenza in mezzo a tutte le vicende della vita. Perché le circostanze introducono una lotta: allora, è la lotta che ci tiene svegli, e questa lotta è la trama normale della vita: ci tiene svegli, cioè ci matura la consapevolezza di ciò che è la nostra consistenza o la nostra dignità, che è un Altro. Le circostanze, perciò, ci sono date perché maturi in noi la consapevolezza di ciò che è la nostra consistenza, affinché noi prendiamo veramente coscienza che la nostra consistenza è un Altro”.
J.Carron; La vita come vocazione; pag.VI