martedì 25 novembre 2008

L'INTERESSE PUBBLICO: UNA QUESTIONE EDUCATIVA

Crisi internazionale dei mercati, rischio deflazione in Europa, recessione in Italia.Continuando questo percorso dal generale al particolare, la nostra città non sfugge (e come mai potrebbe!) a questa parafrasi catastrofica.
Le ultime due settimane, sono stare infatti caratterizzate in città dal dibattito politico (Nino Morgante lo definisce sulla Gazzetta "le solite chiacchiere") sulla convenienza o meno nel dichiarare il dissesto finanziario per Palazzo Zanca , dallo sciopero sine limitìs (per ora) dei dipendenti Atm, azienda in crisi senza via di uscita, dal clima arroventato attorno all'Università e al suo Rettore , dalla solita purtroppo strumentale polemica e protesta intorno alla vicenda risanamento, per finire allo sfratto (annunciato) alla Fiera di Messina.
Notizie buone, poche e quasi tutte provenienti da un unico fronte: l'Autorità Portuale.
E' una città allo sbando, che vive nel profondo caos, di cui è evidente testimonianza non tanto quanto sopra elencato, ma lo stesso modus vivendi dei suoi cittadini. Non che la società italiana in questo momento storico testimoni di meglio, ma è come se a Messina tutto sia come metaforizzato. Il motivo è semplice: è un problema educativo. Mi spiego meglio: tutti i problemi di questa città hanno un unico denominatore comune, sono stati infatti generati da una ricerca di un interesse individualistico, al massimo corporativistico, che ha visto nella classe politica e dirigente i suoi interpreti, ha prodotto arricchimento privato illecito, garantito privilegi, il tutto a scapito dell'interesse pubblico e della collettività.
Il politico che assume decisioni tutelando interessi forti e personalistici qualche volta, il dirigente che sigla delibere che favoriscono i soliti noti, la creazione a dismisura di aziende partecipate con l'unico obiettivo di controllare i livelli occupazionali (e quindi voti), il furbetto di turno che vive in baracca, si fa quindi assegnare l'alloggio che poi regolarmente affitta continuando a vivere in una nuova baracca aspettando una nuova assegnazione di alloggio a familiare compiacente. Il passaggio ad una sorta di quasi barbarie quotidiana in cui è impossibile il benché minimo rispetto di vita civile è semplice.
La politica ha perso la sua funzione educativa. Forse a qualcuno può scandalizzare ma a nostro parere è questo il male più importante. Si è scambiata la tutela dell' interesse pubblico per la tutela dell'interesse privato attraverso il pubblico. Ma la cosa pubblica non può e non deve pensare a tutto, non deve occuparsi di tutto. Servono uomini politici che amano la persona, i suoi bisogni primari ed elementari, innanzitutto tra questi il bene inteso come tale, non effimero ma duraturo e capace di produrre altro bene: ecco che cos'è veramente l'interesse pubblico. E per questo servono anche politici in grado di individuare nella società civile quei soggetti, non corporazioni, ma uomini che da soli o insieme ad altri uomini sono capaci di rispondere alle esigenze vere proprie e degli altri.
Un esempio : tra una settimana ci sarà in città, come in tutta Italia , la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare. La Fondazione Banco Alimentare aiuta in città migliaio di persone che vivono sotto il livello di povertà. Agisce in silenzio, ma agisce, altro che chiacchiere !
La casa pubblica dovrebbe aiutare chi fa quello che lei stessa non riesce a garantire sperperando denaro pubblico che poi non sa come appianare. Aiutare significa non appropriarsene ma sommessamente chiedere a quei soggetti come farlo, e state sicuri che chi riceverà questa domanda sa come rispondere.
Giuseppe Scandura

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