C'è una domanda che portiamo dentro il nostro cuore che non accetta compromessi: la portiamo dentro in tutto quello che facciamo, spesso sopita nella quotidianità, ma che di fronte alla durezza della realtà salta fuori come un molla con una forza incontrollabile, come un grido che esige risposta.
« Quando la vedo spaccherei il mondo. La mia coscienza si ribella a saperla in balia di questo inferno. Non risponde a nessuna dignità umana, nelle condizioni in cui è ridotta. [...] Voglio liberare mia figlia da quest'inferno. » II Padre di Eluana
Di fronte alla fatica, alla sofferenza, di fronte a ciò che non va come non vorremmo che vada, a ciò che non va come andrebbe se noi fossimo dio, di fronte a questa realtà incomprensibile, cos'è che può darci le ragioni per affrontare tutto, per amare la realtà e non odiarla come una condanna all'inferno?
« Non sono che un umile cercatore della verità, risoluto a trovarla. Non considero nessun sacrificio troppo grande per vedere Dio faccia a faccia. » Mahatma Gandhi
Ma il punto di partenza sono sempre i fatti, è sempre il reale e noi per essere uomini fino in fondo, leali con la nostra stessa natura, abbiamo bisogno di cercare e trovare una risposta dentro quello che ci accade.
« Ti dicono: ma come, tu non capisci lo splendore della vita? Ecco, rivendico il diritto ad essere squallido [...] la morte fa parte della vita, mentre questo stare a letto inerti cos'è? Non lo spiega nessuno, non lo sa nessuno. » II Padre di Eluana
Il problema non è di capire la vita ma sta nel riconoscerla per quella che oggettivamente è: un dono.
Solo riconoscendo la vita come dono si può essere capaci di amare, di ricambiare questo amore, di vivere la vita e la morte, la gioia e il dolore, quello che capiamo e quello che non capiamo, con un'affezione e una ragionevolezza altrimenti inimmaginabili.
Si, si può vivere veramente così !
Il Direttore
Alessandro Dati
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