domenica 26 ottobre 2008

EDITORIALE del N.1 "La questione messinese": la questione di una reale affezione a sé

Quello che mi stupisce in questa mia città è la grande unità dei messinesi.
Un'unità nel lamentarsi, nel riconoscere lo stato di decadenza verso il quale la città è andata inesorabilmente in questi anni, nel lamentarsi di una disaffezione in primis dei politici, poi degli imprenditori e infine di noi stessi cittadini.
In questi ultimi tempi, però c'è qualcosa di diverso, nel desiderio di rinascita della quale sembrano carichi anche i nostri rappresentanti comunali, provinciali e regionali: rilevo consigli, suggerimenti, proposte e progetti per sollevare le sorti di una città allo stato di abbandono.
Qualcosa sta cambiando ?
No, o non ancora: come scrive la Gazzetta: "intanto ... è paralisi".
Se la direzione sembra quella di voler e dover risalire la china perché peggio di così sarebbe esageratamente troppo, allora, dove sta il problema ?
E come se il problema fosse sempre dipendente da altri, come se poi, alla fine, la responsabilità fosse ultimamente e sempre di chi sta in cattedra: i cittadini consegnano la responsabilità ai consiglieri, i quali "ovviamente" attendono che il sindaco ottenga i favori dalla Provincia piuttosto che dalla Regione e così verso il governo nazionale: e tutto resta sospeso nell'attesa di....
Sono convinto che Messina ha bisogno di soggetti propositivi e responsabili che sappiano rischiare la propria identità, la propria professionalità, soggetti che abbiano una reale affezione alla propria vita, alla propria terra, alla propria dignità di uomini che vivono e lavorano.
Non è possibile accettare di delegare la propria dignità di uomo, cittadino, imprenditore e persino politico ad un sistema nel quale "per essere e per fare" è necessario qualcuno che ti autorizzi a fare e, quindi, spesso ad essere.
La sfida del reale è aperta a tutti: prendere sul serio se stessi, le proprie esigenze, quelle più urgenti ed affrontare tutto da questo punto di partenza.
Solo questo può smuovere "la questione messinese" come parte integrante della questione più grande della nostra vita: una reale affezione a sé.
Il Direttore
Alessandro Dati

1 commento:

Enzo ha detto...

Condivido in pieno il giudizio e mi permetto di aggiungere che occorre un'educazione dei messinesi che li apra agli altri facendoli uscire dal chiuso del loro esasperato individualismo: un'affezione a sè e un'affezione agli altri che condividono il cammino verso un comune destino.
Enzo