domenica 21 dicembre 2008
EDITORIALE R.S.5 La vera questione morale: un Amore talmente grande ....
Sembra che per vivere bene bisogna imparare ad essere staccati dalla realtà ed avere una faccia per ogni avvenimento e per ogni momento.
Certo la crisi finanziaria non deve e non può avere a che fare con l'etica Perché è una questione prettamente economica.
Certo la crisi morale della politica non c'entra con la morale perché è una questione di coerenza di principi.
Certo la libertà di eliminare la vita nel grembo di una donna non c'entra con il significato della vita stessa perché è una questione di libertà di scelta di chi possiede quel qualcosa che ha in grembo.
Certo la scelta di far morire Eluana non è una questione che ha a che fare con il dono della vita ma è una questione esclusivamente di scelta dei genitori.
Certo togliere il crocifisso dalle aule di scuola, dalle università, dalle aule di tribunale non è una questione di etica perché la cultura, la ricerca, la giustizia devono essere neutre, devono servire a farci stare meglio non ad essere uomini.
Ma allora perché ancora speriamo che il mondo possa essere giusto?
Non è una questione di norme e leggi e di coerenza ad esse, perché saremmo già disperati. La vera questione morale è una questione di amore.
Un amore, cioè un'affezione e una ragione in cui tutto è compreso, nel quale ogni singolo frammento della realtà prende significato a prescindere dalla nostra capacità di percepirne il valore.
Ma si è capaci di amare solo se si è amati e in questo caso l'amore deve essere talmente grande da dare significato a tutto, talmente grande da non lasciare nulla fuori, talmente grande da essere sempre l'unico nostro orizzonte di fronte a tutta la realtà.
Questo è l'augurio più bello che posso fare per il Natale e per il nuovo anno a tutti: che possiate incontrare, riconoscere e seguire un Amore talmente grande da rendervi capaci di un intelligenza ed un'affezione alla realtà altrimenti impossibili.
II Direttore
Alessandro Dati
Certo la crisi finanziaria non deve e non può avere a che fare con l'etica Perché è una questione prettamente economica.
Certo la crisi morale della politica non c'entra con la morale perché è una questione di coerenza di principi.
Certo la libertà di eliminare la vita nel grembo di una donna non c'entra con il significato della vita stessa perché è una questione di libertà di scelta di chi possiede quel qualcosa che ha in grembo.
Certo la scelta di far morire Eluana non è una questione che ha a che fare con il dono della vita ma è una questione esclusivamente di scelta dei genitori.
Certo togliere il crocifisso dalle aule di scuola, dalle università, dalle aule di tribunale non è una questione di etica perché la cultura, la ricerca, la giustizia devono essere neutre, devono servire a farci stare meglio non ad essere uomini.
Ma allora perché ancora speriamo che il mondo possa essere giusto?
Non è una questione di norme e leggi e di coerenza ad esse, perché saremmo già disperati. La vera questione morale è una questione di amore.
Un amore, cioè un'affezione e una ragione in cui tutto è compreso, nel quale ogni singolo frammento della realtà prende significato a prescindere dalla nostra capacità di percepirne il valore.
Ma si è capaci di amare solo se si è amati e in questo caso l'amore deve essere talmente grande da dare significato a tutto, talmente grande da non lasciare nulla fuori, talmente grande da essere sempre l'unico nostro orizzonte di fronte a tutta la realtà.
Questo è l'augurio più bello che posso fare per il Natale e per il nuovo anno a tutti: che possiate incontrare, riconoscere e seguire un Amore talmente grande da rendervi capaci di un intelligenza ed un'affezione alla realtà altrimenti impossibili.
II Direttore
Alessandro Dati
domenica 14 dicembre 2008
L'EDITORIALE DELLA CAMPAGNA TENDE
Lo sviluppo ha un volto.
Persona, educazione e desiderio.
Lo sviluppo ha un volto. Lo racconta Roberto Fontolan nel nuovo libro edito da Guerini che porta questo titolo e percorre una quindicina di esperienze di AVSI nel mondo. Esperienze cui hanno contribuito anche decine di migliaia di persone italiane con il loro impegno durante le campagne delle Tende e con il sostegno a distanza. Lo sviluppo che è entrato nel dibattito quotidiano, fatto di obiettivi del millennio, di crisi alimentare e crisi globale, di global fund e live aid, di efficienza, efficacia, trasparenza, ownership, misurabilità e prevedibilità degli aiuti, trova in questo testo la forma di una vita profondamente umana.
Dietro la parola sviluppo, ormai un po’ consunta, si intravede una persona che, cambiata dalla scoperta del proprio valore infinito, si affeziona a sé, e rinasce nel desiderio del giusto e del bene, nell’amore al prossimo, nell’impegno per contribuire a un mondo migliore, nello strumentarsi attraverso tecniche e saperi per migliorare le condizioni di vita.
I numeri nascondono le persone. Gli schemi, il lavoro. La parola sviluppo un lungo e coraggioso processo di educazione. Volti e vite. Storie ed esperienze. “Leggendole, potrete visitare i luoghi, incontrare i protagonisti e camminare in loro compagnia, ascoltare la riflessione dello studioso, condividere il giudizio sui temi più decisivi per il bene comune del mondo che abitiamo tutti insieme. L’intero racconto contiene, nel suo sottofondo, un itinerario che può essere espresso così: persona, educazione, sviluppo; come il tempo nelle partiture musicali, queste tre “battute” ne costituiscono l’architettura nascosta. Tutto il lavoro descritto nel libro, che sia progetto sul campo o elaborazione intellettuale, non starebbe in piedi se non si appoggiasse al loro ritmo. Perché AVSI l’abbia adottato nella sua azione in tutto il mondo è appunto quel che si scoprirà pagina dopo pagina.”
Una elaborazione teorica di queste esperienze offre spunti interessanti che arricchiscono le tradizionali teorie dello sviluppo. Lovaglio, Folloni e Berloffa, Colombo colgono dalle esperienze di AVSI alcuni fattori essenziali al processo di sviluppo: la centralità della persona come elemento di efficienza, l’educazione come processo che la rende protagonista, il desiderio come tensione alla realizzazione di sé, il capitale umano come bagaglio di attrezzi e saperi per concretizzare un cammino di sviluppo.
“Lo sviluppo ha un volto” racconta come “le forze che cambiano il mondo sono le stesse che cambiano il cuore dell’uomo” (L. Giussani). Un uomo che scopre la propria dignità rinasce a nuova vita e cambia la realtà che gli sta intorno. Così come Gesù, un bambino nato in una grotta 2000 anni fa, ha cambiato la storia dell’uomo e la vita di miliardi di singole persone.
COME SOSTENERE la Campagna delle Tende di AVSI:
- Banca Popolare di MilanoAgenzia 026 - Piazza Duca D'Aosta, 8/2 - Milano
IBAN IT 61 C0558401626000000019000- Conto corrente postale n° 522474, intestato AVSI
Donazioni on line, dal nostro sito
www.avsi.org/donazioni
Persona, educazione e desiderio.
Lo sviluppo ha un volto. Lo racconta Roberto Fontolan nel nuovo libro edito da Guerini che porta questo titolo e percorre una quindicina di esperienze di AVSI nel mondo. Esperienze cui hanno contribuito anche decine di migliaia di persone italiane con il loro impegno durante le campagne delle Tende e con il sostegno a distanza. Lo sviluppo che è entrato nel dibattito quotidiano, fatto di obiettivi del millennio, di crisi alimentare e crisi globale, di global fund e live aid, di efficienza, efficacia, trasparenza, ownership, misurabilità e prevedibilità degli aiuti, trova in questo testo la forma di una vita profondamente umana.
Dietro la parola sviluppo, ormai un po’ consunta, si intravede una persona che, cambiata dalla scoperta del proprio valore infinito, si affeziona a sé, e rinasce nel desiderio del giusto e del bene, nell’amore al prossimo, nell’impegno per contribuire a un mondo migliore, nello strumentarsi attraverso tecniche e saperi per migliorare le condizioni di vita.
I numeri nascondono le persone. Gli schemi, il lavoro. La parola sviluppo un lungo e coraggioso processo di educazione. Volti e vite. Storie ed esperienze. “Leggendole, potrete visitare i luoghi, incontrare i protagonisti e camminare in loro compagnia, ascoltare la riflessione dello studioso, condividere il giudizio sui temi più decisivi per il bene comune del mondo che abitiamo tutti insieme. L’intero racconto contiene, nel suo sottofondo, un itinerario che può essere espresso così: persona, educazione, sviluppo; come il tempo nelle partiture musicali, queste tre “battute” ne costituiscono l’architettura nascosta. Tutto il lavoro descritto nel libro, che sia progetto sul campo o elaborazione intellettuale, non starebbe in piedi se non si appoggiasse al loro ritmo. Perché AVSI l’abbia adottato nella sua azione in tutto il mondo è appunto quel che si scoprirà pagina dopo pagina.”
Una elaborazione teorica di queste esperienze offre spunti interessanti che arricchiscono le tradizionali teorie dello sviluppo. Lovaglio, Folloni e Berloffa, Colombo colgono dalle esperienze di AVSI alcuni fattori essenziali al processo di sviluppo: la centralità della persona come elemento di efficienza, l’educazione come processo che la rende protagonista, il desiderio come tensione alla realizzazione di sé, il capitale umano come bagaglio di attrezzi e saperi per concretizzare un cammino di sviluppo.
“Lo sviluppo ha un volto” racconta come “le forze che cambiano il mondo sono le stesse che cambiano il cuore dell’uomo” (L. Giussani). Un uomo che scopre la propria dignità rinasce a nuova vita e cambia la realtà che gli sta intorno. Così come Gesù, un bambino nato in una grotta 2000 anni fa, ha cambiato la storia dell’uomo e la vita di miliardi di singole persone.
COME SOSTENERE la Campagna delle Tende di AVSI:
- Banca Popolare di MilanoAgenzia 026 - Piazza Duca D'Aosta, 8/2 - Milano
IBAN IT 61 C0558401626000000019000- Conto corrente postale n° 522474, intestato AVSI
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domenica 7 dicembre 2008
EDITORIALE DELLA R.S. N.4 Quello che abbiamo di più caro
Quando tutto si fa più faticoso, tendiamo a eliminare il superfluo e diamo spazio ai valori più cari che abbiamo, che custodiamo sempre con noi, ma che in quei frangenti diventano più che mai la roccia a cui aggrapparsi.
Questo è quello che dovrebbe accadere a noi, a noi messinesi, a noi italiani in questi tempi di difficoltà per la storia del mondo, per la nostra storia.
Invece accade che gli italiani si preoccupino perché aumenta la tassa sulla tv via satellite come se fosse un bene primario, invece di occuparsi delle urgenze quotidiane e, tantomeno ricordarsi e riscoprire l'importanza delle piccole cose della vita.
Accade che gli italiani, invece di cercare di conoscere meglio gli avvenimenti della vita, per imparare da essi, per cercarne il significato, preferiscano leggere la gazzetta dello sport (che resta il quotidiano più letto in Italia!) per distrarsi dalla tristezza della vita.
Accade persino che, sempre più genitori e parenti sulla tomba dei loro giovani ragazzi non riescano a fare di meglio che lasciare sciarpe, magliette o altri feticci del calcio anziché cercare o porre segni di una speranza possibile anche oltre la vita.
Accade cioè che quella tanto acclamata libertà, pardon ... libero arbitrio, porti inevitabilmente verso un vuoto culturale, che se qualche tempo fa era ancora mascherato da una certa buona condizione sociale, adesso si fa più evidente perché stride con la dura realtà: e l'esperienza dice che l'uomo non è salvato dalle sue idee o dalle cose.
Perché di questo si tratta: è un problema di libertà.
Ma libertà è libertà di scegliere per qualcosa, è libertà di aderire ad una proposta, libertà di appartenere a qualcuno: solo così nasce un identità, una personalità, capace di giudicare e vagliare l'importanza delle cose. E il mettersi insieme di queste identità forma un popolo. E un popolo genera vera cultura.
E' il momento di ricominciare, di ripartire da ciò che abbiamo di più caro:
un'amicizia guidata al destino, una compagnia di uomini liberi, insieme per l'amore sperimentato dentro una relazione personale con un Tu.
Il Direttore
Alessandro Dati
Questo è quello che dovrebbe accadere a noi, a noi messinesi, a noi italiani in questi tempi di difficoltà per la storia del mondo, per la nostra storia.
Invece accade che gli italiani si preoccupino perché aumenta la tassa sulla tv via satellite come se fosse un bene primario, invece di occuparsi delle urgenze quotidiane e, tantomeno ricordarsi e riscoprire l'importanza delle piccole cose della vita.
Accade che gli italiani, invece di cercare di conoscere meglio gli avvenimenti della vita, per imparare da essi, per cercarne il significato, preferiscano leggere la gazzetta dello sport (che resta il quotidiano più letto in Italia!) per distrarsi dalla tristezza della vita.
Accade persino che, sempre più genitori e parenti sulla tomba dei loro giovani ragazzi non riescano a fare di meglio che lasciare sciarpe, magliette o altri feticci del calcio anziché cercare o porre segni di una speranza possibile anche oltre la vita.
Accade cioè che quella tanto acclamata libertà, pardon ... libero arbitrio, porti inevitabilmente verso un vuoto culturale, che se qualche tempo fa era ancora mascherato da una certa buona condizione sociale, adesso si fa più evidente perché stride con la dura realtà: e l'esperienza dice che l'uomo non è salvato dalle sue idee o dalle cose.
Perché di questo si tratta: è un problema di libertà.
Ma libertà è libertà di scegliere per qualcosa, è libertà di aderire ad una proposta, libertà di appartenere a qualcuno: solo così nasce un identità, una personalità, capace di giudicare e vagliare l'importanza delle cose. E il mettersi insieme di queste identità forma un popolo. E un popolo genera vera cultura.
E' il momento di ricominciare, di ripartire da ciò che abbiamo di più caro:
un'amicizia guidata al destino, una compagnia di uomini liberi, insieme per l'amore sperimentato dentro una relazione personale con un Tu.
Il Direttore
Alessandro Dati
mercoledì 3 dicembre 2008
LA CARITA' NON E' IN CRISI
Comunicato stampa
“La carità non è in crisi”
GIORNATA NAZIONALE DELLA COLLETTA ALIMENTARE:
RACCOLTE 8.970 TONNELLATE DI GENERI ALIMENTARI, MIGLIORATO IL RISULTATO DEL 2007.
CONTINUA AD AIUTARE LA RETE BANCO ALIMENTARE CON UN SMS AL 48589
Milano, 3 dicembre 2008
Durante la XII edizione della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, svoltasi il 29 novembre negli oltre 7.500 supermercati e ipermercati, sono state donate 8.970 tonnellate di prodotti alimentari, per un valore economico stimato di oltre 27.000.000 di euro.
Monsignor Mauro Inzoli, presidente della Fondazione Banco Alimentare Onlus ha dichiarato:
“Nei supermercati dove sabato si è svolta la Colletta Alimentare la vera protagonista è stata la carità. La risposta del popolo è stata più grande della paura e della crisi. I numeri, in crescita anche in questa edizione, sono un segno di speranza: il cuore degli italiani e la gratuita capacità di condividere il bisogno degli altri hanno compiuto un vero e proprio miracolo. In un momento in cui si parla di calo dei consumi, la Colletta Alimentare è andata in controtendenza. Un grazie va agli oltre 100.000 mila volontari, tra cui molti giovani e pensionati, che hanno reso possibile la Colletta e al commovente apporto di oltre 5 milioni di persone, che nonostante il momento di difficoltà hanno comunque voluto donare parte della propria spesa”
Si ringraziano inoltre:
la Compagnia delle Opere – Impresa Sociale, l’Associazione Nazionale Alpini, la Società San Vincenzo de Paoli e Comunione e Liberazione per il cospicuo contributo di volontari offerto durante la “Colletta Alimentare”,
le catene dei supermercati per la loro disponibilità nell’ospitare i volontari e per le molte promozioni legate ai prodotti di cui era consigliato l’acquisto,
la Presidenza della Repubblica, il coordinamento Giornata Mondiale dell’Alimentazione 2008, il Segretariato Sociale RAI per la sensibilizzazione,
i sostenitori nazionali: Intesa Sanpaolo, Banca Prossima, Fastweb, Aurora Assicurazioni, Comieco, Enel Cuore Onlus e Gruppo FNM.
Chi desidera continuare ad aiutare la rete Banco Alimentare può telefonare allo 02.89.658.450 o visitare il sito http://www.bancoalimentare.it/.
Ufficio Stampa: Francesco Lovati 334.64.08.185 ufficiostampa@bancoalimentare.it
“La carità non è in crisi”
GIORNATA NAZIONALE DELLA COLLETTA ALIMENTARE:
RACCOLTE 8.970 TONNELLATE DI GENERI ALIMENTARI, MIGLIORATO IL RISULTATO DEL 2007.
CONTINUA AD AIUTARE LA RETE BANCO ALIMENTARE CON UN SMS AL 48589
Milano, 3 dicembre 2008
Durante la XII edizione della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, svoltasi il 29 novembre negli oltre 7.500 supermercati e ipermercati, sono state donate 8.970 tonnellate di prodotti alimentari, per un valore economico stimato di oltre 27.000.000 di euro.
Monsignor Mauro Inzoli, presidente della Fondazione Banco Alimentare Onlus ha dichiarato:
“Nei supermercati dove sabato si è svolta la Colletta Alimentare la vera protagonista è stata la carità. La risposta del popolo è stata più grande della paura e della crisi. I numeri, in crescita anche in questa edizione, sono un segno di speranza: il cuore degli italiani e la gratuita capacità di condividere il bisogno degli altri hanno compiuto un vero e proprio miracolo. In un momento in cui si parla di calo dei consumi, la Colletta Alimentare è andata in controtendenza. Un grazie va agli oltre 100.000 mila volontari, tra cui molti giovani e pensionati, che hanno reso possibile la Colletta e al commovente apporto di oltre 5 milioni di persone, che nonostante il momento di difficoltà hanno comunque voluto donare parte della propria spesa”
Si ringraziano inoltre:
la Compagnia delle Opere – Impresa Sociale, l’Associazione Nazionale Alpini, la Società San Vincenzo de Paoli e Comunione e Liberazione per il cospicuo contributo di volontari offerto durante la “Colletta Alimentare”,
le catene dei supermercati per la loro disponibilità nell’ospitare i volontari e per le molte promozioni legate ai prodotti di cui era consigliato l’acquisto,
la Presidenza della Repubblica, il coordinamento Giornata Mondiale dell’Alimentazione 2008, il Segretariato Sociale RAI per la sensibilizzazione,
i sostenitori nazionali: Intesa Sanpaolo, Banca Prossima, Fastweb, Aurora Assicurazioni, Comieco, Enel Cuore Onlus e Gruppo FNM.
Chi desidera continuare ad aiutare la rete Banco Alimentare può telefonare allo 02.89.658.450 o visitare il sito http://www.bancoalimentare.it/.
Ufficio Stampa: Francesco Lovati 334.64.08.185 ufficiostampa@bancoalimentare.it
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