EMERGENZA POVERTÀ. Ma quello dei farmaci carenti non è l’unico problema con cui si sta confrontando Federfarma e in generale il mondo delle farmacie. A denunciare un altro fenomeno allarmante è stato per primo il Banco farmaceutico, la fondazione che si occupa di raccogliere e donare gratuitamente medicinali ai meno abbienti, che ha avviato per la prima volta in Italia l’Osservatorio nazionale sulla donazione dei farmaci. L’esito del primo studio è che una larga fetta della popolazione italiana, pari a 4,8 milioni di persone (il 6,8 per cento degli italiani), si trova in uno stato di povertà tale da non riuscire a spendere per la salute oltre i 16,34 euro al mese. «Dodici euro su 16 sono per l’acquisto dei farmaci. Ho molto apprezzato questo studio condotto dal Banco farmaceutico, che ha colmato per la prima volta un vuoto dei dati ufficiali».
GIORNATA DEL FARMACO. Racca spiega così alcuni esiti dello studio: «Dal 2007 al 2012 la povertà assoluta è cresciuta di circa il 60 per cento. All’interno di queste famiglie si spende notevolmente meno per i farmaci e la salute rispetto a una famiglia media italiana, che spende mensilmente 92 euro circa per la salute, dei quali 44 euro per i farmaci. Questi dati in effetti corrispondono alle esperienze che vivono in prima linea i farmacisti a noi associati. Spesso succede che i cittadini chiedano ad esempio se tra i farmaci prescritti in una ricetta medica possano sceglierne uno solo, perché non possono permettersi una grande spesa. Le farmacie stanno svolgendo un ruolo sociale alto, che va ben oltre il semplice commercio e persino oltre il consulto con un professionista del settore sanitario. Oggi al farmacista si chiede comprensione, aiuto, sostegno e noi stiamo facendo tutto il possibile per rispondere a questo bisogno concreto. Io credo molto nella Giornata del farmaco (che sarà sabato 8 febbraio, ndr), è molto bello lavorare con i volontari e con le stesse farmacie, o con i donatori, che si mostrano sempre più generosi. A mio avviso, in questo momento storico è un gesto ancora più importante».
tratto da: Farmaci irreperibili? Federfarma: in Italia costano poco | Tempi.it